Nei video precedenti, che hanno avuto milioni di visualizzazioni, abbiamo parlato dei rischi collegati alla pubblicazioni di foto di minori sui social, proponendo anche qualche consiglio per condivisioni più sicure. Non è necessario postare le foto di minori, anzi non solo si vive molto bene anche senza farlo ma, a nostro avviso, si educano i più giovani a non dover sempre mostrare, condividere, apparire, quanto piuttosto a custodire e a sviluppare una propria intimità famigliare. Tuttavia se proprio volessimo farlo esistono delle regole di buona condotta: prima fra tutte, anche se per alcuni scontata, è quella di chiudere i profili social, rendendoli privati e dunque meno accessibili agli estranei.
Tuttavia è lecito chiedersi: abbiamo degli strumenti che ci consentono di capire quanto effettivamente le nostre foto siano visibili in rete, dunque quanto siano potenzialmente in possesso di estranei? Fortunatamente oggi sì; le più moderne funzionalità dei motori di ricerca ci vengono incontro: Google o Bing (il sistema di Microsoft) permettono infatti di effettuare ricerche per immagini.
Ci basterà cliccare sulla nuova icona a forma di immagine nelle barra di ricerca per poter caricare, o scattare direttamente, un’immagine (o un URL di riferimento), magari del volto o di una figura intera, cliccare sul pulsante “cerca” e scoprire quali immagini del soggetto compaiono in rete. I motori di ricerca dunque non cercheranno solo quella foto, ma tutte le foto che ritraggono quel soggetto. I risultati sono davvero sorprendenti.
Questa ricerca è utile per due motivi:
Esistono poi altri sistemi gratuiti appositamente pensati per trovare le immagini in rete, come ad esempio TinEye o Yandex. Nei prossimi mesi miglioreranno certamente le potenzialità di ricerca e nasceranno motori sempre più precisi.
Infine possiamo chiederci: se in questo modo ci accorgessimo che una nostra foto compare su un profilo che non è di nostra proprietà, come dovremmo comportarci? Si tratta di una domanda complessa e una risposta efficace può partire solo dall’analisi di un caso specifico. Indicativamente possiamo però dire che se la situazione non è grave si può cercare un dialogo per avvertire chi, magari solo con troppa leggerezza, ha utilizzato impropriamente uno scatto, chiedendone la rimozione. Se invece la situazione è più delicata è necessario rivolgersi alla polizia postale per effettuare una segnalazione o una denuncia.
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