L’evento è accaduto alla scuola primaria di via Malinconico, appartenente al Quarto Istituto Comprensivo di Nocera Inferiore e risale al 9 febbraio scorso. Annarosaria Lombardo, dirigente dell’istituto, avrebbe invitato gli alunni della scuola elementare ad approfondire la storia del quindicenne morto nel 2006, Carlo Acutis, a causa di una forma di leucemia fulminante e beatificato nel 2020.
Nel voler approfondire l’argomento, agli studenti è stata fatta vedere la salma del ragazzo e una ciocca di capelli, in possesso della preside, ma l’effetto non è stato quello sperato. Infatti, la visione di quelle immagini ha provocato uno shock ai ragazzi.
Secondo quanto riporta Il Mattino, alcune famiglie hanno avrebbe presentato un esposto per il turbamento causato ai propri figli: “Tale atto di culto – denunciano le famiglie – non era stato né deliberato dagli organi collegiali, né preavvisato ai genitori e si è svolto in sostituzione delle normali ore di lezione”. Proprio per questo l’Ufficio scolastico regionale è voluto intervenire e il direttore generale dell’amministrazione scolastica campana, Ettore Acerra ha commentato: “L’Ufficio scolastico è a conoscenza dei fatti – dichiara Acerra – e sta facendo i dovuti accertamenti della vicenda“.
La direttrice aveva un obiettivo preciso e non era quello di traumatizzare gli studenti, anzi: “L’intento sarebbe stato quello di inquadrare la figura del beato Acutis in una giornata tesa ad affermare i valori sani di libertà, onestà e cristianità: nel corso della giornata sarebbero stati trattati gli esempi laici di persone come la giornalista Ilaria Alpi e di persone di grande spiritualità come madre Teresa di Calcutta e infine Carlo Acutis. Un ragazzo normale, divenuto modello di santità. Un ragazzo semplice, amante della natura e degli animali: il beato ragazzino, Acutis, portato in classe, sarebbe stato indicato come modello di vita sana, con riferimento anche alla sua grande dote di comunicatore”.
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