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Buongiorno, sono Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC di Milano www.cdec.it.
Mi riferisco alla lettera pubblicata sul vostro sito in data 27 gennaio 2025
In particolare ritengo inappropriata e portatrice di una grave distorsione della Shoah la frase finale della lettera che così recita: “La storia non insegna nulla, tranne a coloro che ieri furono le vittime, mentre oggi si sono tramutati in feroci carnefici ed aguzzini”.
Come dovrebbe essere chiaro all’autore, che spero non sia un insegnante, l’equiparazione degli ebrei vittime della Shoah con i soldati israeliani a Gaza è una falsa equazione.
La situazione geopolitica e storica che ha caratterizzato le vicende di metà Novecento in Europa è totalmente differente dal conflitto che Hamas ha scatenato il 7 ottobre 2023 e alle sue conseguenze su diversi e complicati scenari in Medio Oriente.
La scelta del 27 gennaio, data in cui tutto il mondo della scuola è impegnato in riflessioni mature e di grande rilievo educativo sulla Shoah, la nota autodefinita “corsara” proposta dall’anonimo lettore è in realtà una forma esplicita di manipolazione della storia. Il giudizio negativo sulle dinamiche del conflitto a Gaza (che comprendono l’uccisione indiscriminata di civili, il rapimento di persone e la loro detenzione per mesi e mesi, la violenza di genere, i bombardamenti indiscriminati, la distruzione di abitazioni, tutte cose purtroppo molto comuni nelle guerre e che rigiuardano nello specifico tutti i civili dell’area – palestinesi, ebrei israeliani, arabi israeliani, beduini, lavoratori immigrati thailandesi ecc.) non ha alcun rapporto, se non strumentale, pretestuoso e distorcente, con il Giorno della Memoria. La storia “magistra vitae” evocata dall’autore dovrebbe prima di tutto essere studiata e conosciuta, sicuramente non manipolata con intenti malevoli e provocatori che sono certo lontani dallo spirito che dovrebbe presiedere ai progetti educativi proposti in ambito scolastico.
Gadi Luzzatto Voghera