Il primo incontro ufficiale fra sindacati e Ministra si è concluso da poche ore e sembra che da questo momento in avanti i rapporti fra le parti potrebbero essere più distesi.
D’altronde sarebbe un po’ paradossale se il ministro Fedeli, che solo fino a pochi anni fa sedeva ai tavoli contrattuali allo stesso lato di dove si trovano oggi i segretari dei sindacati del comparto scuola, non fosse in grado di colloquiare con le parti sociali.
Così come risulterebbe incomprensibile se i sindacati non si mostrassero fiduciosi nella capacità di confronto di una loro “ex collega”.
Per la verità allo stato attuale siamo ancora in una fase preliminare, siamo insomma fermi alle dichiarazioni di intenti. I sindacati affermano che la Ministra ha espresso la “volontà politica” di mettere il contratto e il confronto con i sindacati al centro del metodo di lavoro da utilizzare per affrontare i molteplici problemi aperti.
Il 28 dicembre i sindacati incontreranno i responsabili del Ministero per riprendere la trattativa del contratto sulla mobilità. La Ministra ha rassicurato tutti e i sindacati sono convinti che quest’anno si potranno superare le “rigidità” della legge (trasferimenti sugli ambiti e chiamata diretta in particolare).
Con quale strumento contrattuale, per la verità, non è ancora dato di capire: la legge non sembra lasciare molti spazi e quindi sarà interessante verificare quale procedura verrà utilizzata.
Ma c’è una possibilità: la Ministra potrebbe assumere l’impegno di portare la questione al Consiglio dei Ministri proponendo l’adozione di un decreto legge che riduca gli spazi della legge.
I tempi non sarebbero brevissimi, ma i sindacati potrebbero presentare questo risultato come una vittoria della opposizione alla legge 107 che va avanti da un anno e mezzo.
Per intanto la Ministra ha già ammesso che, nel concreto, i provvedimenti previsti dal comma 181 della legge (le cosiddette “deleghe”) non sono ancora pronti e non potranno comunque essere varati entro la data prevista del 17 gennaio. Una proroga- ha detto Fedeli – risulta del tutto indispensabile.
Adesso non resta che attendere il prosieguo del confronto fra Ministra e sindacati per capire se davvero le richieste delle parti sociali potranno essereaccolte in tempi rapidi.
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