Se non interverranno fatti nuovi, fra pochi giorni il Consiglio nazionale delle pubblica istruzione cesserà di esistere.
Il CNPI, infatti, era stato cancellato da una norma contenuto nel decreto legislativo 233 del 1999 che aveva istituito il Consiglio superiore della pubblica istruzione di più snella composizione, con competenze consultive più precise e con un presidente eletto (nel CNPI la presidenza è assegnata invece al Ministro dell’Istruzione).
Il decreto del 1999 prevedeva che un ulteriore provvedimento delegato al Governo per la nascita del nuovo organismo. In realtà nessuno Governo ha mai preso decisioni in merito e così di anno in anno il Parlamento ha dovuto emanare una apposita disposizione per prorogare esistenza e competenze del CNPI.
Nella seduta del 20 dicembre il Consiglio ha approvato un documento in cui si “denuncia la grave inadempienza che, a legislazione invariata, determina un vuoto normativo che può pregiudicare le corrette procedure di definizione e validazione di molti atti legislativi e amministrativi inerenti il sistema di istruzione”.
Adesso, per risolvere la situazione, il Governo ha di fronte a sé una sola strada: emanare al più presto il consueto decreto legge “mille proroghe” in modo da consentire la “sopravvivenza” del Cnpi ancora per qualche mese.
La Flc-Cgil ha chiesto al Ministro di intervenire con un provvedimento di carattere amministrativo, ma è molto improbabile che la proposta possa essere accolta.