Sulle scuole d’estate rischia di innescarsi lo scontro tra il Ministero e la Flc Cgil. La segretaria generale Gianna Fracassi, in un’intervista a Fanpage, ha attaccato il ministro Valditara: “Bisognerebbe capire cosa intende il Ministro. Le scuole sono già aperte d’estate, perché ci sono corsi di recupero e si svolgono gli esami. Il Ministro non va oltre gli slogan, come i suoi predecessori d’altronde. Non è una novità quindi, tutti i ministri dell’Istruzione, in questa fase dell’anno, tirano fuori la stessa storia. Poi si rendono conto che la scuola non è un centro estivo, né un doposcuola. Se si vuole intervenire in questo senso ci sono già soggetti che se ne occupano, come gli enti locali. C’è una enorme differenza tra aprire la scuola per dare una risposta a chi lavora, come ha detto il Ministro, e aprire la scuola per compiere la sua missione, ovvero costruire un curriculum di competenze e conoscenze”.
Fracassi parla anche degli esami di riparazione: “si tengono già ad agosto, poi le scuole, nella loro autonomia, definiscono i calendari. Non è una novità. Mi sembra ci sia una percentuale di propaganda abbastanza alta, soprattutto su cose che le scuole già fanno”.
La segretaria generale della Flc Cgil è critica anche sul docente tutor: “l’orientamento deve riguardare tutto il consiglio di classe, non può essere delegato a una persona che dovrebbe occuparsi da sola di una cinquantina di studenti. Così rischia di non raggiungere il suo scopo. Pensare poi che l’orientamento sia una funzione che si risolve con l’impegno di un insegnante e non con altri interventi (come ad esempio attività aggiuntive per i ragazzi), la rende un’operazione ancora più fallimentare. L’orientamento comincia e si esaurisce solo durante la scuola secondaria di secondo grado, ma dovrebbe essere sviluppato dalle medie. Già ci sono difficoltà nella scelta non avendo un biennio unitario, il che favorisce la dispersione, ma la questione del tutor orientatore affronta una questione complessa in maniera abbastanza banale”.
Infine Fracassi chiude sul dimensionamento scolastico: “Valditara è intervenuto con un ulteriore taglio dell’autonomia scolastica rispetto a quello già definito nel Pnrr. Questo riduce, soprattutto in alcuni territori, la presenza di istituzioni scolastiche autonome. Parliamo ti tagli fino al 24%. Non sono numeri bassi. È un intervento profondamente sbagliato, perché non solo ha un effetto sugli organici di dirigenti, docenti e personale Ata, ma si vanno anche a costituire delle mega-autonomie scolastiche, con una popolazione molto ampia, e si sguarniscono alcuni territori in maniera consistente. L’abbiamo già detto al ministro: impugneremo il decreto”.
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