«Il momento è difficilissimo, sono con voi» e poi chiede di fare «un gesto di tenerezza chi soffre, bambini, anziani. Dite loro che il Papa è vicino»: Francesco nel videomessagio al Tg1 delle 20 di ieri, in occasione dell’inizio della Settimana santa, ha avuto come sempre parole di affetto.
«Questa sera ho la possibilità di entrare nelle vostre case in un modo diverso dal solito. Se lo permettete, vorrei conversare con voi per qualche istante in questo periodo di difficoltà e di sofferenze».
Gli italiani «nelle vostre famiglie, mentre vivete una vita insolita per evitare il contagio»; e poi pensa alla «vivacità dei bambini e dei ragazzi, che non possono uscire, frequentare la scuola, fare la loro vita», mentre ha nel cuore tutte le famiglie, «specie quelle che hanno qualche caro ammalato o che hanno purtroppo conosciuto lutti dovuti al coronavirus o ad altre cause».
E poi «le persone sole, per cui è più difficile affrontare questi momenti. Soprattutto penso agli anziani, che mi sono tanto cari», «le persone ricoverate negli ospedali». E ha «presente la generosità di chi si espone per la cura di questa pandemia o per garantire i servizi essenziali alla società. Quanti eroi, di tutti i giorni, di tutte le ore!», esclama. Ricorda anche «quanti sono in ristrettezze economiche e sono preoccupati per il lavoro e il futuro». E i detenuti nelle carceri, «al cui dolore si aggiunge il timore per l’epidemia, per sé e i loro cari; penso ai senza dimora, che non hanno una casa che li protegga».
È un momento «difficile per tutti. Per molti, difficilissimo. Il Papa lo sa – assicura – e, con queste parole, vuole dire a tutti la sua vicinanza e il suo affetto».
Bisogna tentare, se possibile, di «utilizzare al meglio questo tempo – esorta – siamo generosi; aiutiamo chi ha bisogno nelle nostre vicinanze; cerchiamo, magari via telefono o social, le persone più sole; preghiamo il Signore per quanti sono provati in Italia e nel mondo». Sebbene isolati, «il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore. Questo ci vuole oggi: la creatività dell’amore».
Quest’anno «celebriamo in modo davvero insolito la Settimana Santa, che manifesta e riassume il messaggio del Vangelo, quello dell’amore di Dio senza limiti. E nel silenzio delle nostre città, risuonerà il Vangelo di Pasqua. Dice l’apostolo Paolo: “Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e resuscitato per loro”. In Gesù risorto, la vita ha vinto la morte».
Questa fede pasquale «nutre la nostra speranza. Vorrei condividerla con voi questa sera. È la speranza di un tempo migliore, in cui essere migliori noi, finalmente liberati dal male e da questa pandemia. È una speranza – evidenzia – la speranza non delude; non è un’illusione, è una speranza».
Incoraggia Francesco: «Gli uni accanto agli altri, nell’amore e nella pazienza, possiamo preparare in questi giorni un tempo migliore».
Il Pontefice ringrazia «per avermi permesso di entrare nelle vostre case. Fate un gesto di tenerezza verso chi soffre – chiede – verso i bambini, verso gli anziani. Dite loro che il Papa è vicino e prega, perché il Signore ci liberi tutti presto dal male. E voi, pregate per me».
Conclude augurando «buona cena. A presto!».
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