Niente più voti-sanzione: paralizzano gli studenti. L’appello è stato lanciato il 24 giugno dal ministro francese dell’Istruzione, Benoit Hamon, che nel contempo ha fatto sapere di voler modificare l’attuale sistema di valutazione scolastico. Nel paese transalpino, infatti, i voti attribuiti agli alunni sono tradizionalmente sanzionatori e competitivi. Tanto che in passato alcuni studiosi lo avevano citato tra le possibili motivazioni del proverbiale malumore dei ‘cugini’ francesi.
Per il portavoce del governo, Stephane Le Foll, quella del ministro Hamon ”fornisce una vera soluzione”. ”Dopo il dibattito sui ritmi scolastici – ha detto a radio RTL – il ministro dell’Istruzione solleva una reale questione e fornisce una vera soluzione”. Il ministro socialista ha lanciato, quindi, una ”conferenza nazionale sulla valutazione degli studenti”, nella speranza di giungere entro dicembre a un ”consenso” su un sistema di voti più indulgente.
”La scuola francese oggi continua a produrre degli alunni molto molto bravi, sempre meno numerosi ma sempre più bravi ogni anno, e altri sempre più indietro, che perdono terreno, che abbandonano il sistema scolastico”, ha osservato Le Foll, aggiungendo: ”Cosi’ non è più possibile”. Per questo si tenta di voltare pagina: l’obiettivo è valutare gli studenti, senza però più scoraggiarli.
La decisione del Paese d’Oltralpe di ridurre il peso delle valutazioni “sanzionatorie e competitive” potrebbe essere preso in considerazione anche altrove. Ma non in Italia, dove sembra che l’amministrazione punti dritto verso sistemi di valutazioni standardizzati e obiettivi. E delle conseguenze che avrebbero gli esiti, soprattutto in presenza di risultati poco brillanti, sinora si è parlato davvero poco.