L’idea piace ai transalpini, che in un sondaggio realizzato dall’Ifop per Ouest France hanno detto sì addirittura al 91%, con quasi il 50% di intervistati che si dicono d’accordo. E anche ai professori, secondo quanto riferisce il ministro: “In tutti gli istituti che ho visitato – racconta sempre a Le Monde – gli insegnanti esprimono chiaramente i loro bisogni: che gli sia permesso di trasmettere dei valori, ovvero che se ne diano loro i mezzi, da un lato, e dall’altro che si riaffermi con forza la loro legittimità a farlo”. Decisamente meno entusiasta l’opposizione di centrodestra, a partire dal predecessore di Peillon, Luc Chatel, che ha accusato il suo successore di parlare con toni e termini simili a quelli del maresciallo Petain, quando invoca un “riassetto intellettuale e morale” del Paese.
In ogni caso, il governo intende avviare un’ampia consultazione sul tema, sia a livello politico sia con le parti sociali, per elaborare un programma di insegnamento condiviso e strutturare un sistema di formazione di chi sarà chiamato a portarlo nelle aule. Obiettivo: essere pronti per l’anno scolastico 2015-2016, prima che il presidente Hollande finisca il suo mandato e si trovi di nuovo in campagna elettorale.
Nel 2016 aveva vinto il Premio Nazionale per la Saggistica spagnola con il suo libro…
Il cantautore ed ex insegnante Roberto Vecchioni, ospite fisso del programma di La7 "In Altre…
Un giovane su tre non è in grado di riconoscere la disinformazione e spesso scambia…
Secondo i più recenti dati Unicef, nel mondo 90 milioni tra ragazzi e ragazze hanno…
Sarebbero 2.406 i bambini uccisi o feriti dall'escalation della guerra in Ucraina, in circa 1.000…
Il portiere campione del mondo del 2006 Gianluigi Buffon, 46 anni, ha rilasciato un'intervista a…