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Francia, esami di scuola media addio?

Crollo verticale di consensi per gli esami di scuola media in Francia. Professori, politici, esperti del settore sono tutti sempre più scettici sul ruolo che oggi riveste il Brevet des Collèges, vero e proprio diploma nazionale creato nel 1987 per dare maggiore dignità alla fine dei nove anni di scolarità obbligatoria (la scuola media francese si articola su quattro anni di studio). Minato nel tempo dai soliti mali che affliggono un po’ tutti i sistemi scolastici – tasso di promozioni in continuo aumento, lento e inesorabile scadimento dei livelli di difficoltà delle prove – l’esame di scuola media pare si appresti a imboccare la mesta via del pensionamento. Tanto più che il Brevet non ha più da tempo alcuna valenza orientativa, in quanto gli alunni sanno già da prima in quale ambito dell’istruzione o della formazione professionale saranno avviati. I consigli di classe – che in Francia svolgono una funzione di primaria importanza in merito all’orientamento degli studenti – sono, infatti, già conclusi prima che le prove abbiano inizio. Davanti all’evidenza non ci si può nascondere e anche l’Alto Consiglio per la Valutazione Scolastica ha ufficialmente condiviso le perplessità del corpo docente, tanto che la soppressione degli esami di scuola media è stata inserita nell’agenda della prossima legge d’orientamento scolastico in discussione già a partire dal prossimo ottobre. A meno che non si avvii, come altri docenti sostengono, serio un percorso di ripensamento dell’esame, in vista di restituirgli senso e valore.
La stessa riflessione, a nostro avviso, andrebbe fatta in Italia, dove alla fine della terza media gli alunni affrontano un esame che è soltanto una formalità e dove anche gli esami di stato sembrano avviati a diventarlo.

Gabriele Ferrante

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