La notizia in Francia ha diviso non poco. Il presidente Emmanuel Macron ha chiuso l’Ena, definita “la scuola dei presidenti”. L’istituzione da cui egli stesso viene, così come in precedenza altri presidenti come Giscard, Chirac e Hollande, con sede all’Eliseo e fondata da Charles De Gaulle nel 1945. Accusata di essere “simbolo di classismo”, con una tendenza a forgiare gli studenti con un determinato pensiero: liberale, monetarista, statalista.
La Scuola Nazionale d’Amministrazione ha fornito allo Stato francese diplomatici e manager (a frequentarla anche diversi italiani), spesso mal sopportati dall’opinione pubblica. Un campus a Parigi e un altro a Strasburgo, un marchio di garanzia, ma anche una reputazione elitaria invisa a molti. Numero chiuso, solo 100 i fortunati a poterne fare parte, di presidenti, primi ministri, alti dirigenti statali e selezionati funzionari pubblici, l’Ecole Nationale poteva essere riformata. O almeno così sembrava. Idea qualche anno fa dell’ex presidente Hollande, mentre Macron l’ha mal digerita anche quando la frequentò definendola “costosa e inadeguata”.
Al suo posto nascerà un nuovo “Istituto per il Servizio Pubblico”, che avrà l’obiettivo di continuare a formare le classi dirigenti ma garantendo allo stesso tempo maggiore diversità dell’ENA.
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