Il sistema scolastico francese, attraverso il barbaro e riprovevole assassinio di due membri del corpo docente lo scorso anno, risulta sempre più vulnerabile. La percezione della sicurezza non è mai stata così bassa e le questioni legate all’utilizzo forzato delle uniformi dall’aprile ed i conseguenti divieti rivolti all’abbigliamento islamico in classe fanno temere una rivolta delle rispettive comunità, che in alcune aree di periferia costituiscono oltre il 45 % delle minoranze ivi presenti. Numerosi plessi scolastici, ubicati presso aree ad elevato tasso di criminalità, si sono dotate di impianti e dispositivi di sicurezza propri dei film polizieschi statunitensi: metal detector, presenza fissa di forze dell’ordine, divieti vari di introduzione di oggetti contundenti e così via. Ora si passa alle minacce, ricevuti da oltre 30 istituti della periferia parigina, i quali sono in massima allerta e conducono esercitazioni di sicurezza per ovviare anche la strage appartenente alla previsione più remota.
Le scuole francesi hanno ricevuto messaggi minacciosi e video di decapitazioni, afferma il ministero. Almeno 30 scuole della regione parigina hanno ricevuto questa settimana messaggi minacciosi accompagnati da filmati “scioccanti” di decapitazioni, ha detto giovedì scorso il ministero dell’Istruzione. Tutto ciò dopo che un alunno entrò nella scuola secondaria Edouard Herriot, dove uno studente ha minacciato il preside con un coltello, a margine di una visita del ministro francese dell’Istruzione e della Gioventù, a Chenove, nella Francia centrale, il 18 marzo. Gli istituti – principalmente le scuole secondarie – hanno ricevuto “gravi minacce” contenenti “giustificazione e incitamento al terrorismo”, ha detto all’AFP un rappresentante del Ministero dell’Istruzione. I messaggi sono arrivati attraverso la piattaforma digitale ORL che funge da collegamento tra insegnanti, alunni e genitori ed email interne; o il software Pronote utilizzato dal Ministero dell’Istruzione. Gli investigatori stanno lavorando per “identificare gli autori del reato”, ha affermato il ministero, aggiungendo che è stato offerto supporto psicologico ai bambini o agli adulti che avevano guardato i “video scioccanti”. Secondo una fonte della polizia, almeno cinque scuole superiori del dipartimento degli Yvelines, nell’ovest della Grande Parigi, hanno ricevuto minacce di ordigni esplosivi nascosti tra mercoledì e giovedì. Gli autori del reato “hanno violato l’indirizzo e-mail di uno studente” per distribuire il messaggio e un video della decapitazione, ha detto la fonte. Nel dipartimento di Seine-et-Marne, a est della capitale francese, una scuola secondaria ha ricevuto un messaggio in cui si informava che degli esplosivi erano stati nascosti in tutto l’edificio “in nome di Allah”, ha detto una fonte della polizia.
Le ultime minacce fanno seguito a una raffica di falsi allarmi di bombe che hanno preso di mira scuole, aeroporti e siti turistici nell’autunno 2023. A ottobre, un islamista radicalizzato ha accoltellato a morte un ex insegnante nella città settentrionale di Arras. Giovedì il primo ministro Gabriel Attal avrebbe dovuto presiedere una riunione sulla sicurezza scolastica. Non vi sono anticipazioni circa le nuove misure, ma queste riguarderebbero in primis il corpo docente e gli studenti delle aree a rischio direttamente esposti. Prima di tutto si intende dotare le scuole di strumenti di deterrenza interni per eventuali stragi in modo tale da ridurre i danni prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, come lacrimogeni che impedirebbero all’assaltatore di orientarsi o aggredire i presenti anche con arma da fuoco. Inoltre si pensa ad una hot-line diretta tra scuola ed un servizio limitrofo di artificieri se l’istituto è considerato a rischio.
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