Francia, niente asilo politico: 15enne rom espulsa mentre era in gita con la classe
Niente asilo politico. Anche quando si tratta di una studentessa di 15 anni. È la storia di Leonarda, una ragazza rom che il 9 ottobre è stata prelevata in Francia dall’autobus della gita scolastica, davanti a tutti i compagni. Per essere portata in un’auto della polizia, al fine di raggiungere l’aeroporto dove il resto della famiglia era già stato depositato. E poi tutti via, espulsi in Kosovo, destinazione Mitrovica.
Il 16 ottobre, la dinamica è stata resa pubblica. Scuotendo l’intero Paese. Anche perché Leonarda – riporta l’Ansa – andava regolarmente da tre anni a scuola, dove frequentava le medie a Portalier (est): nel mirino è finito Manuel Valls, ministro dell’Interno transalpino, finora unico personaggio davvero popolare di un governo in picchiata nei sondaggi. Stavolta, la gauche intera è stata investita da un polverone di critiche e il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, è stato costretto a promettere che la famiglia tornerà in Francia “se sono stati commessi errori” e che il caso sarà riesaminato. È in corso anche un’indagine amministrativa: i primi risultati saranno noti “entro 48 ore”.
La vicenda è stata riportata dal Reseau Education sans Frontieres, che già in passato ha denunciato tante espulsioni. Ma se prima sotto accusa era la destra, ora nel mirino dell’associazione è la sinistra. I Dibrani e i loro sei figli – tra i 5 e i 17 anni, tutti nati in Francia o in Italia – vivevano da cinque anni in un centro di accoglienza per richiedenti asilo nel comune di Levier, vicino al confine svizzero. Secondo diverse fonti, la loro situazione stava per essere regolarizzata, circostanza smentita da Valls che parla di richiesta respinta settimane fa. I loro figli erano regolarmente iscritti a scuola. Leonarda viene descritta come allieva brillante. Adesso, nel nord del Kosovo che non conosceva neppure, sogna solo di tornare in Francia: “Qui ho paura – ha detto la giovane da Mitrovica – non parlo la lingua e non voglio uscire di casa. Non ho opportunità, non conosco nessuno. Se Dio esiste saremo sul primo aereo diretto in Francia. Il mio futuro è lì”.
Per lei conta solo poter tornare a scuola. Quel giorno, quando i poliziotti sono venuti a prenderla sul bus, Leonarda racconta di essersi vergognata: “Qualcuno mi ha chiesto se avevo ucciso o rubato”. Il padre Reshat, 47 anni, e la madre Xhemaili, 41 anni, hanno avuto solo 30 minuti per fare le valigie e Leonarda li ha ritrovati in aeroporto. “Le scuole devono restare luoghi protetti”, ha tuonato il ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon. Il segretario generale del partito socialista, Harlem Desir, ha chiesto che Leonarda possa “tornare in classe”.