La fase endemica, indipendentemente dalla letalità dell’agente virale, porta naturalmente alla maggiore diffusione del virus nella popolazione, dato che quest’ultima non osserva più delle vere misure restrittive come l’utilizzo delle mascherine, l’adozione del distanziamento interpersonale e della segnaletica orizzontale. Nonostante l’abolizione della norma nazionale sulle mascherine per la maggior parte delle aree interne, alcune scuole in Francia chiedono ancora una volta che alunni e insegnanti indossino tali protezioni in classe quando i casi di COVID sono soggetti ad aumento. Numerosi istituti a livello locale stanno ripristinando gradualmente l’utilizzo obbligatorio della mascherina e del distanziamento interpersonale al fine di limitare i contagi ed evitare l’insorgere di quarantene localizzate che possano determinare la chiusura definitiva – ma temporanea – di interi istituti o centri di formazione. Il numero di casi giovedì 24 marzo, 10 giorni dopo la revoca del mandato relativo alla mascherina, ha raggiunto 148.635 casi positivi registrati, rispetto ai 145.560 del giorno prima e 101.747 sette giorni precedenti, secondo Santé publique France. I trasporti pubblici, gli ospedali e i centri sanitari – cliniche incluse – non sono ancora interessati dalle nuove disposizioni.
Nel frattempo, le restrizioni e le norme dispositive rimangono in vigore con l’aumento dei casi, probabilmente a causa della sotto-variante BA.2 che è diventata la maggioranza in Francia. L’aumento dei casi ha spinto alcune scuole a chiedere che alunni e insegnanti indossino mascherine durante le lezioni e le attività educative, sportive e laboratori a livello generico. In molti casi l’istruzione è limitata a classi specifiche in cui un allievo o un insegnante è risultato positivo. I direttori scolastici di Parigi hanno inviato e-mail ai genitori, raccomandando di reintrodurre le mascherine per i bambini che sono risultati casi di contatto per sette giorni. “Non controlleremo il ritorno degli studenti in classe, ma contiamo sul tuo senso civico“, ha fatto presente via posta elettronica il provveditorato locale secondo un messaggio vista da Le Parisien.
Gli ultimi dati mostrano che 52.669 studenti sono stati infettati da Covid-19 al 18 marzo. Il ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer ha dichiarato ai quotidiani locali durante una conferenza stampa che l’imposizione di regole sulle mascherine può essere applicata solo con decisione prefettizia in caso di un gruppo locale di casi, il che significa che le scuole fanno affidamento sulla buona volontà di genitori, personale e studenti. Ma alcune di queste hanno comunque deciso di ripristinare la misura su tutta la linea, senza fare riferimento diretto al tasso effettivo dei contagi e delle classi disposte in quarantena. Secondo Le Télégramme, dal 17 marzo gli studenti di tre college e scuole superiori di Brest sono obbligati a indossare le mascherine a protezione delle vie aeree e mantenere il distanziamento interpersonale non solo nei luoghi in cui si svolge la didattica, ma anche in cortile, luogo di gioco e di scambio.
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