Francia, responsabilità oggettiva delle famiglie in caso di violenza a scuola
Il 2006 si apre all’insegna della massima responsabilizzazione delle famiglie nel percorso e nella vita scolastica dei propri figli. Il primo ministro Dominique de Villepin ha annunciato che è allo studio del Governo il “contratto di responsabilità parentale”, un documento ufficiale – ancora sotto forma di bozza – che le scuole provvederanno a fare firmare a tutti i genitori. Questi, sottoscrivendolo, si impegnano a seguire da vicino i figli, facendo in modo che frequentino con assiduità e sorvegliandone i comportamenti. Il contratto, come è evidente, tende a responsabilizzare genitori troppo spesso assenti e inadempienti, lontani ed estranei rispetto ad adolescenti inquieti e carichi di problemi che quotidianamente alimentano le cronache di soprusi, intolleranze e bullismo delle scuole a rischio. Fino ad arrivare al crimine vero e proprio, alla violenza che può uccidere, come nel caso della docente pugnalata in aula da un suo allievo a dicembre scorso. Il primo ministro francese ha tenuto a precisare che il contratto non rientra in una logica punitiva ma di incitamento alla responsabilità e che, comunque, le famiglie saranno tenute a firmarlo e a rispettarlo. In caso di trasgressioni – troppe assenze, indisciplina, atti di violenza – i genitori si vedranno comminare sanzioni proporzionali al “reato”: dalla semplice multa, fino alla sospensione da tre a sei mesi dell’erogazione degli assegni familiari. Il primo ministro ha presentato alla stampa questo provvedimento giustificandolo col fatto che la dispersione scolastica interessa oggi circa quindicimila giovani e che altre svariate migliaia di studenti scelgono di uscire dal sistema d’istruzione senza avere ottenuto alcun diploma.