L’emergenza sanitaria sembra non abbandonare, di fatto, il continente europeo, alla presa con un aumento progressivo dei contagi determinato dalla comparsa di nuove varianti meno letali ma più virulente, atte a garantire la sopravvivenza dell’agente virale nonostante il contrasto farmacologico determinato dalle vaccinazioni. Il contrasto, a livello scolastico, vede la medesima applicazione in tutti i paesi del Vecchio Continente, consapevoli del rischio epidemiologico determinato dalle attività comuni all’aperto e al chiuso per le scuole: preoccupano le attività comuni, le classi pollaio ed i trasporti, su cui sono stati investiti fondi limitati e non si sono di fatto programmati interventi strutturali ed efficaci circa la divisione delle classi in gruppi secondo le più moderne strategie di coohorting. Anche la Francia, per via della recente impennata dei contagi, si prepara alla reintroduzione delle consuete forme di contenimento: mascherine, distanziamento e qualche aeratore sporadico installato presso gli istituti.
La rimozione delle misure di contenimento ha provocato un inasprimento del tasso dei contagi in tutto il paese, per via delle nuove varianti come Omicron e Centaurus. La media settimanale dei casi positivi giornalieri era, al 2 giugno, a 17.938 casi positivi, mentre al 23 luglio è salita improvvisamente a 103.760 casi, gettando nel panico le autorità sanitarie. Il numero degli ospedalizzati in terapia intensiva, come riportano le fonti ufficiali, è pari a 1263 unità, segnando un +423 rispetto ai dati d el 23 giugno scorso. I decessi si assestano sui 132 giornalieri contro i 37 della terza settimana di giugno. Le autorità sanitarie stanno emettendo nuove misure circa il contenimento dei contagi all’avvio delle attività produttive e delle lezioni, previste per il prossimo autunno.
Per il trasporto pubblico locale, spesso affollato per la stagione estiva, è tornato l’obbligo delle mascherine, esteso anche per le scuole primarie, almeno al momento. I nodi normativi da sciogliere restano quarantene, dispositivi di protezione e strategie di contenimento quali cohorting ed inatallazione di aeratori ed ozonotrattamenti. I fondi emessi di recenti dall’UE per l’installazione degli aeratori sono in fase di erogazione presso gli Enti Locali: ogni istituto, a quanto pare, fa da sé, proporzionando le norme con i casi positivi registrati effettivamente nell’area in cui è situato. L’utilizzo delle mascherine, per ora, resta raccomandato, ma v’è l’intenzione di trasformarlo in obbligatorietà presso i soli spazi al chiuso, non includendo palestre ed impianti sportivi per i quali è previsto il distanziamento interpersonale, salvo discipline praticate in gruppo.
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