A seguito dell’endemizzazione dell’attuale agente virale che interessa il continente europeo e il mondo intero numerosi sono i paesi che, a livello europeo, fanno passi indietro al fine di ridimensionare e condurre la vita dei cittadini ad una normalità accettabile. Le mascherine a protezione delle vie aeree restano facoltative ed obbligatorie solo per determinati ambienti, tra cui case di riposo, ospedali e casi di cura. Altre misure, come distanziamento interpersonale e disposizioni di natura ministeriale come la Certificazione Verde, sinora applicata all’interno di teatri, musei, parchi divertimento e alcuni atenei, dove risultava necessario esibire un tampone negativo per accedere agli spazi universitari per seguire le lezioni. Tali misure, almeno attualmente, risultano soppresse in funzione dell’evoluzione dello status pandemico, che allenta la morsa che ha messo a dura prova il sistema sanitario non solo locale, ma globale.
La Certificazione Verde, su cui si è soffermato per interi mesi il dibattito politico, risulta oramai essere uno strumento di natura sanitaria giunto al capolinea della sua utilità, almeno in Francia. Il via libera all’utilizzo volontario e non più vincolato a norme della mascherina negli spazi chiusi o all’aperto non convince tutti i cittadini francesi: basta spostarsi per le vie commerciali per comprendere che numerosi sono coloro che preferiscono indossarla per proteggersi dal rischio di contrarre un patogeno più contagioso ma assai indebolito. Alcuni di loro hanno detto addio immediatamente alla mascherina come costrutto simbolico che lega le vite umane ad uno stato emergenziale che, almeno in linea teorica, risulta cessato per via di nuove fasi positive, che in ogni caso non convincono proprio tutte le parti politiche in causa: alcuni accusano l’esecutivo facendo presente che si tratta di una scelta pericolosa e nociva, mentre altri si lamentano dichiarando che si doveva provvedere in tempi più brevi.
Le nuove disposizioni vanno ad interessare le scuole pubbliche del paese, anch’esse giunte al centro di un fervido dibattito politico circa le misure atte a limitare il rischio epidemiologico. Anche qui si sono osservate poche e semplici norme; mascherina, distanziamento interpersonale e abolizione momentanea degli sport da contatto. Tutto ciò, almeno per ora, costituisce un semplice ricordo per tutti quegli studenti che potranno fare a meno di osservare tali misure. Gli sport da contatto, come karate, judo o lotta sono ripristinati, mentre i ragazzi potranno praticare attività di squadre come pallavolo, calcetto e pallacanestro senza essere costretti ad osservare distanziamento interpersonale ed eventuale mascherina anche durante le attività aerobiche.
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