La violenza nella scuola francese non accenna a diminuire. Da uno studio ministeriale svolto nel corso dell’anno scolastico 2004-2005 e condotto capillarmente su tutto il territorio nazionale grazie a un particolare software che collega al ministero tutte le scuole del Paese, emerge che gli atti di violenza compiuti dagli alunni contro i compagni o i docenti sono aumentati dell’1% rispetto all’anno scolastico precedente. A presentare un trend negativo in continua crescita sono i licei professionali e le scuole poste nelle cosiddette Zep (zone di istruzione prioritaria), i quartieri a rischio delle periferie urbane già tristemente note per gli avvenimenti di queste ultime settimane. Tra i circa novantamila atti di violenza denunciati, circa duemila sono a sfondo razziale e antisemita: insulti, botte, continue vessazioni tra gruppi etnici che mal si sopportano in un clima generale di degrado urbano e sociale. I responsabili del rapporto sottolineano, tuttavia, il fatto che gli episodi di antisemitismo sono nettamente in calo (-24% rispetto agli ultimi dati conosciuti), grazie all’impegno del Governo che ha fatto della lotta all’antisemitismo una delle sue priorità in questi ultimi anni. Persistono, comunque, gli episodi di bullismo e le aggressioni fisiche all’interno e nelle immediate vicinanze delle scuole. Qualche mese fa, il ministro degli interni aveva avviato un severo programma di prevenzione, con grande dispendio di uomini e mezzi, che consisteva in incursioni a sorpresa, identificazioni e perquisizioni di giovani sospetti a ridosso dei licei più a rischio.