La sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, chiede che il convegno “giustificazionista” previsto per domani in un’aula del liceo scientifico ”Majorana” di Orvieto non si svolga. E annuncia pure verifiche
Dice infatti all’Adnkronos: “Trovo gravissimo che domani a Orvieto si tenga un convegno di aggiornamento e formazione per il personale scolastico con finalità giustificazioniste, in un’aula del liceo scientifico ‘Majorana’, dal titolo ‘Le vicende del confine orientale d’Italia durante la seconda guerra mondiale e il contributo dei partigiani slavi alla Liberazione'”.
“Conosciamo bene il contributo dei partigiani slavi che hanno infoibato e torturato migliaia di italiani. Mi sembra assurdo soprattutto dopo le parole di condanna contro il negazionismo e il giustificazionismo del Presidente Mattarella nonché della volontà della Camera che da pochi giorni, in Commissione Cultura, ha approvato una mozione affinché nelle scuole debbano andare a parlare di questi fatti gli appartenenti alle associazioni di Esuli, che il dirigente scolastico del Liceo di Orvieto non tenga conto di queste autorevoli indicazioni”.
Spiega a questo proposito il prof Alessandro Barbero: “Le foibe furono un orrore, ma ricordare quei morti e non altri è una scelta solo politica. Il Giorno del Ricordo? E’ una tappa di una falsificazione storica” e argomenta: “Intendiamoci, se io dico che la Seconda guerra mondiale è costata la vita a quasi mezzo milione di italiani, fra militari e civili, e che la responsabilità di quelle morti è del regime fascista che ha trascinato il Paese in una guerra criminale, qualcuno potrebbe rispondermi che però le foibe rappresentano l’unico caso in cui un esercito straniero ha invaso quello che allora era il territorio nazionale, determinando un esodo biblico di civili e compiendo stragi indiscriminate; e questo è vero. Ma rimane il fatto che se io decido che quei morti debbono essere ricordati in modo speciale, diversamente, ad esempio, dagli alpini mandati a morire in Russia, dai civili delle città bombardate, dalle vittime degli eccidi nazifascisti – che non hanno un giorno specifico dedicato al loro ricordo: il 25 Aprile è un’altra cosa – il messaggio, inevitabilmente, è che di quella guerra ciò che merita di essere ricordato non è che l’Italia fascista era dalla parte del torto, era alleata col regime che ha creato le camere a gas, e aveva invaso e occupato la Jugoslavia e compiuto atrocità sul suo territorio: tutto questo non vale la pena di ricordarlo, invece le atrocità di cui gli italiani sono stati le vittime, quelle sì, e solo quelle, vanno ricordate. E questa è appunto la falsificazione della storia”.