Oggi, 13 marzo, la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, si è recata all’istituto Molinari di Milano per rendere omaggio alla memoria dello studente Sergio Ramelli, barbaramente ucciso da studenti della Facoltà di Medicina il 13 marzo 1975. Una visita annunciata dal preside dell’Istituto superiore del capoluogo milanese Davide Bonetti e confermata dalla stessa sottosegretaria.
Ramelli venne aggredito sotto casa e rimase in coma fino alla morte del 29 aprile del ’75. Un evento che è ricordato con una targa nella biblioteca del Molinari. Il ds Bonetti ha così dichiarato “fare memoria di quell’avvenimento significa, oggi, a quasi 50 anni di distanza, rinnovare un fermo no alla violenza in genere, e in particolare a quella di natura politica, rafforzando il valore del dialogo e del confronto rispettoso, nel solco dei principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, un compito che la scuola, e segnatamente il Molinari, sente come proprio e imprescindibile nella formazione dei giovani”.
Sulla presenza di Frassinetti però è scoppiata la polemica da parte delle associazioni antifasciste che dichiarano come la sottosegretaria “anziché occuparsi dei problemi della scuola si dedica alla militanza politica nell’estrema destra come ai tempi del Fronte della Gioventù, oggi Azione Studentesca, cioè quelli che picchiano i ragazzi davanti alle scuole”. I collettivi antifascisti aggiungono che bisogna impedire il ripetersi dell’aprile “nero” a Milano mentre i giovani leghisti del liceo Carducci hanno diffuso dei volantini fuori dalla scuola con lo slogan “Dalla parte della libertà. La scuola è di tutti, non della sinistra”.
In un’intervista a “Il Giornale” la sottosegretaria si dichiara sorpresa dalle polemiche. “Già altre volte sono andata alla targa che sul muro ricorda Sergio, quest’anno sono particolarmente fiera di potergli rendere omaggio come sottosegretario del ministero dell’Istruzione”. Frassinetti dichiara di aver frequentato il Fronte della Gioventù (organizzazione giovanile del Msi) insieme a Ramelli, appassionati di politica e rappresentanti degli studenti negli organismi scolastici. “Ramelli era un ragazzo molto tranquillo, sempre allegro e socievole, la sua passione era la politica. In quegli anni terribili l’omicidio a colpi di chiave inglese poteva nascere all’interno di una scuola. Fu terribile andare davanti all’ospedale a chiedere notizie di Sergio in coma per 47 giorni”.
La sottosegretaria del ministro Valditara si stupisce di tanto rancore e parla di “Sinistra a corto di idee che usa l’antifascismo militante per colmare questo vuoto” e di clima incattivito dopo che il centrodestra ha vinto le elezioni ma che non impedirà di ricordare l’anniversario di un ragazzo ucciso perché di destra.
“Ho deposto un mazzo di fiori sotto la targa che ricorda Sergio, studente del Molinari negli anni ’70, aggredito brutalmente dal servizio d’ordine di Avanguardia Operaia sotto casa, il 13 marzo di 48 anni fa e morto dopo 47 giorni di agonia. Ho anche ricordato che proprio in quella scuola un professore consegnò agli estremisti di sinistra il tema di Sergio contro le BR e da lì iniziò il suo calvario. Ringrazio per la sua significativa presenza il fratello di Fausto Tinelli, ragazzo di sinistra ucciso davanti al Leoncavallo, presto andrò a deporre i fiori anche nella sua scuola. Ringrazio gli studenti del Molinari che mi hanno accolto nel loro istituto e condivido il comunicato dove si dicono contrari ad ogni violenza” questo quanto dichiara il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti.
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