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Frassinetti: “Scuola abbinata al lavoro? Così si dimentica la cultura. Nessuno è morto per aver imparato una poesia a memoria”

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April 24, 2025

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Oggi, 8 aprile, alle ore 16, si svolge il convegno “Le radici del futuro – Confronto sulle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola” presso la Sala Tatarella – Palazzo dei Gruppi Parlamentari a Roma.

L’iniziativa, promossa dalla sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, rappresenta un’occasione di approfondimento e dibattito sulle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola, con la partecipazione dei coordinatori della Commissione Tecnica Ministeriale.

I partecipanti

Saluti istituzionali del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. A seguire Alessandro Amorese, Capogruppo FDI VII Commissione Istruzione della Camera, Gimmi Cangiano, Componente FDI VII Commissione Istruzione della Camera. Interventi dell’On. Paola Frassinetti, Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ella Bucalo, Vice Responsabile Dipartimento Istruzione FDI, membro VII Commissione Senato, Suor Anna Monia Alfieri, istitutrice e religiosa, Marco Cimmino, storico.

Frassinetti: “La scuola è merito, è cultura”

Ecco le parole della sottosegretaria Frassinetti: “Se la scuola viene sempre abbinata al lavoro, ultimamente, quasi in maniera ossessiva, credo si dimentichi della cultura. Non c’è contrapposizione tra competenze e conoscenze, sono due facce della stessa medaglia”.

“La cultura generale è saper contestualizzare, e la geografia è una delle materie che più entra nella quotidianità. Come la storia non è solo dinosauri. Perché è retrograda una scuola che fa sì che certe conoscenze rimangano tutta la vita? Lo spirito critico nasce con il confronto con l’epica, con la cultura classica. Penso che una delle prossime battaglie sia la difesa del liceo classico, che non possiamo non difendere. La nostra scuola è unica. Nessuno vuole scuole di serie A o B, ma bisogna difendere il liceo classico. Nessuno è mai morto per aver imparato una poesia a memoria. Le critiche sono inutili, non c’è una proposta alternativa. Crediamo che la scuola è merito, è cultura”, ha concluso.

Nuove Indicazioni Nazionali, si parte il 1° settembre 2026

nuovi programmi scolastici, figli delle indicazioni nazionali della scuola primaria introdotte dal ministero dell’Istruzione, entreranno in vigore dall’anno scolastico 2026/2027. Ed è già corsa contro il tempo, perchè in contemporanea saranno anche pronti i libri di testo adeguatamente aggiornati: il doppio impegno è stato pubblicamente preso il 2 aprile dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante un’interrogazione degli onorevoli Grippo e Bergonzoni di Azione specifica sugli esiti della pubblicazione, avvenuta l’11 marzo scorso, della bozza sulle “Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025”.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il titolare del Mim ha detto di avere “avuto un confronto diretto con l’Associazione Italiana Editori: i tempi sono risultati compatibili con la produzione di materiali didattici, coerenti con le nuove indicazioni, in tempo, dunque, per la loro adozione a partire dall’anno scolastico 2026/27”.

Valditara è tornato sulle motivazioni che hanno prodotto tale decisione: dopo avere parlato della “consapevolezza della rilevante portata culturale di questa revisione”, il ministro ha tenuto a dire che “negli ultimi decenni – ha spiegato – si sono affermate tendenze pedagogiche che hanno portato al decadimento di alcune conoscenze. Abbiamo voluto recuperare il senso della nostra identità per capire chi siamo e da dove veniamo. La definizione delle Indicazioni è prerogativa del Mim a cui spetta il compito di fornire gli obiettivi generali, nel pieno rispetto dell’autonomia delle scuole”.