Sindacati e partiti politici si sono confrontati sui temi dell’istruzione e della formazione in una tavola rotonda che si è tenuta Roma giovedì 8 settembre, dalle ore 10 alle ore 13, presso la sala convegni “Roma Eventi” (via Alibert, 5/a).
Presenti in rappresentanza delle forze politiche l’on. Valentina Aprea (Forza Italia), le on. Carmela Bucalo e Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), l’on. Eleonora Forenza (Rifondazione Comunista), l’on. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), le on. Manuela Ghizzoni e Irene Manzi (PD), Enzo Maraio (PSI), l’on. Rossano Sasso (Lega – Salvini), la sen. Daniela Sbrollini (Italia Viva), l’on. Manuel Tuzi (M5S), Massimo Arcangeli (Unione popolare – de Magistris).
Il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani, presente all’evento, ha intervistato Nicola Fratoianni, Segretario Nazionale di Sinistra Italiana. Il deputato ha spiegato cosa serve alla scuola nella prossima legislatura: “Occorrono innanzitutto le risorse, l’Italia investe in istruzione molto meno di quanto accade nella media dei paesi europei e molto molto meno di quanto accade nei paesi europei più avanzati. La scuola è la più importante infrastruttura civile, sociale e culturale di un paese ed è anche il veicolo più importante per garantire al nostro paese di essere positivamente in grado di incrociare il tema della competitività su scala globale”, ha detto Fratoianni.
“Bisogna invertire l’ordine delle priorità. Proponiamo di non aumentare le spese militari del 2% ma di destinare quelle risorse al settore dell’Istruzione per renderla gratuita dalla culla all’università e di intervenire sui salari dei docenti italiani”.
Giuliani ha poi chiesto al segretario di spiegare, a proposito della questione retributiva, se si tratti di un problema politico e se sia solo il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ad opporsi alle richieste dei sindacati. “Il MEF non si muove in solitaria ma su indicazioni della maggioranza al Governo. Ripeto, è questione di priorità. Noi dobbiamo intervenire su questo. Tutti gli stipendi anziché aumentare in Italia sono andati indietro, quelli degli insegnanti ancor di più. Bisogna intervenire adesso per evitare sciocchezze come quella del ‘docente esperto'”.
E sull’ultimo rapporto di Save The Children sulla scuola italiana, che denuncia l’alto tasso di dispersione scolastica esplicita e implicita: “Abbiamo indubbiamente un problema, si chiama precariato, che è storico ma va risolto una volta per tutte. Abbiamo anche un problema di incremento degli organici nelle aree di deprivazione sociale e culturale, più colpite dalla dispersione. Occorre, qui, un investimento nell’investimento perché la scuola possa svolgere fino in fondo la sua funzione di ricostruzione del tessuto civile e culturale e di costruzione della coscienza critica degli esseri umani”.
Il nostro direttore ha poi citato il Ministro Bianchi, che ha detto che nella scuola italiana non c’è un problema di classi pollaio. Ecco come ha risposto Fratoianni: “A mio avviso c’è eccome. L’idea che la denatalità giustifichi la presenza di classi pollaio o addirittura la riduzione di scuole è sbagliata e non fa della scuola il luogo centrale che invece dovremmo costruire. Introdurre un numero massimo di alunni? Sono d’accordo, credo che dovrebbero esserci un massimo di 20 alunni per classe, 15 in casi di BES”, ha concluso.
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