Aule fredde, lezioni al gelo e malanni stagionali frequenti. Della questione si è occupata la testata Skuola.net che ha svolto un’indagine su 5mila alunni delle scuole italiane. Sono emersi dati poco incoraggianti e un certo disagio da parte degli studenti. Ben 3 su 4 patiscono il freddo, il 60% collega ciò alla necessità di garantire il ricambio d’aria nelle aule, mentre il 15% incolpa i sistemi di riscaldamento delle scuole. I rimedi? Il 68% fa lezione con il cappotto, il 10% si è portato una coperta da casa, il 7% attacca stufette in classe. Uno studente su due afferma che nella propria scuola sono state organizzate proteste per questo motivo.
La pandemia ha certamente influito sul problema. Soprattutto perché ha costretto le classi e i corridoi a tenere il più possibile aperte le finestre per far cambiare l’aria.
Il 95% degli alunni delle superiori deve scegliere tra patire il freddo o respirare aria viziata. Ma complice la pandemia, si sceglie la prima ipotesi. In alcuni casi si sceglie di far circolare l’aria aprendo le finestre ogni ora e durante la ricreazione. Solo un 8% ammette che per il troppo freddo si sceglie di non aprire le finestre e restare al caldo.
Ma non c’è solo il Covid. Per il 15% esiste anche un problema di riscaldamenti che non funzionano a dovere, o che sono rotti o spenti. O qualcuno segnala anche che la temperatura o l’orario di accensione non sono adeguati.