Un anno fa Greta Thunberg, con gli studenti di tante nazioni, scendeva in piazza per il primo Global Climate Strike con lo slogan Fridays for Future.
Facciamo qualcosa per l’ambiente, gridavano i ragazzi, portando una ventata di freschezza e presentandosi come un movimento compatto di persone che vogliono fare qualcosa.
Ma a distanza di un anno e con la pandemia che sta spazzando tante certezze e tanti egoismi, cosa è cambiato di quel movimento? Si sono lasciati bloccare dal virus quei giovani che vogliono un modo pulito e un pianeta senza inquinamenti?
Sembra, scrive La Stampa, che neppure in questi tempi di isolamento per l’emergenza sanitaria in corso si siano persi d’animo, organizzandosi con videoconferenze e riunioni online e pensando al futuro.
E infatti, a conclusione del primo anno di attività, è stata organizzata una grande giornata ecologica, ma con le regole dettate dal governo, vale a dire a distanza per programmare quanto più possibile le future iniziative, fra cui uno sciopero globale.
E in attesa che si torni alla normalità, anche i ragazzi del “Fridays for Future” restano a casa, pensando però sempre all’ambiente e cercando di mantenere anche in casa i comportamenti più virtuosi per difenderlo.
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