Ad avviso del vice coordinatore Fsi Scuola, Anna Maria Regis, il blocco degli scrutini reca solo un danno ai docenti. Come contemplato dall’accordo in vigore sull’attuazione della legge n. 146/2000 allegato al Ccnl/1999 e nel successivo accordo Miur sui servizi essenziali minimi del personale ATA dell’8 ottobre 1999, non è consentito il blocco degli scrutini per le classi conclusive dei cicli d’ istruzione e, negli altri casi, il loro svolgimento, non deve essere differito per non più di cinque giorni rispetto alla scadenza programmata della conclusione.
Si chiede poi, quale sia la ratio dello sciopero, giacché i docenti saranno costretti a lavorare il sabato e la domenica giorno festivo, senza nemmeno avere retribuzione doppia, per recuperare l’ora di sciopero dovuta per gli scrutini e già trattenuta in busta paga.
Insomma nessun effetto a carico degli studenti che potrebbero vedere i risultati solo qualche giorno dopo. “L’unico danneggiato sarà solo il docente.”
Continua dicendo che è ora, che la categoria dei docenti inizi a portare in piazza i veri problemi della scuola. Lo Stato prima di mettere mano ad una riforma qualitativa deve risolvere gli annosi problemi del mondo della scuola che sono:
– L’equiparazione degli stipendi alla media Europea, preso atto che è ora che la professionalità dei docenti sia degnamente pagata.
– Una seria formazione in servizio, NO a una formazione tra pari, i docenti possiedono molte competenze che non sono certo frutto di formazioni statali ma vengono da una formazione maturata con il proprio sacrificio economico. SI a una formazione da parte delle Università ed Enti di ricerca educativa.
– La dotazione da parte dello Stato di materiale necessario allo svolgimento del proprio lavoro di Pc carta penna ecc. Quale dipendente pubblico porta a scuola il suo pc si collega con la linea di casa per assolvere alle varie incombenze ( registri on –line ).
– Reperibilità di spazi adeguati all’interno della struttura per le attività proprie del docente (Sala professori)
– Esatta quantificazione delle ore svolte e ferma opposizione al sistema forfettario che mortifica i docenti.
– Esatta quantificazione delle ore destinate per la correzione e preparazione degli elaborati, colloquio individuale genitori, riunioni ASL che ora si effettuano fuori dell’orario di lavoro.
– Corresponsione delle ore in cui si è obbligati a scuola per la vigilanza di alunni in attesa dell’arrivo del genitore.
– Istituzione della vice dirigenza non essendo più tollerabile che il Vicario della scuola, ora chiamato Collaboratore del Dirigente, continui a sostituirlo e ad assolvere per nome e per conto dell’Istituzione Scolastica numerosi incarichi; paradossale la sostituzione del Dirigente scolastico da parte dell’ex Vicario, in estate durante le sue ferie, senza esserne il legale rappresentante e senza riconoscimento delle funzioni superiori, in palese contrasto con la normativa vigente.
– Garantire al docente di lavorare in un ambiente sicuro e a norma come prescritto dal Ddl 81/2008.
Infine, afferma che questi siano i punti su cui dovrebbero riflettere i senatori, prima di accingersi a esaminare il DdL scuola approvato alla Camera, e soprattutto dovrebbero riflettere sul fatto che una riforma della scuola deve essere condivisa dagli operatori: docenti e personale ATA che, tutti i giorni, nonostante le molteplici difficoltà in cui si trovano a operare, permettono allo Stato di garantire il diritto allo Studio a tutti gli studenti . Si meraviglia inoltre, che queste annose problematiche non siano oggi, più che mai, messe in luce e affrontate dai sindacati rappresentativi.
Fsi Scuola
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