Si riapre lo scontro fra Ministro e sindacati sulla questione del tutor. Questa volta a dar fuoco alle polveri ci ha pensato il Governo stesso che, in fase di conversione in legge del decreto n. 115 contenente tra l’altro le disposizioni per l’assunzione in ruolo di 35mila docenti e 5mila ATA, ha presentato un emendamento che affronta proprio il problema della funzione tutoriale.
Ma la modifica proposta dal Governo, che riguardava la misura del compenso da attribuire ai docenti che hanno svolto la funzione tutoriale durante l’anno scolastico 2004/2005, è stata ritenuta inammissibile dal Presidente della Camera Pierferdinando Casini.
La decisione di Casini è stata apprezzata dai sindacati che, in un comunicato unitario sottoscritto non solo dai confederali ma anche dallo Snals, ribadiscono che “stabilire unilateralmente una misura di compenso per la funzione tutoriale svolta nell’anno scolastico 2004/2005, di per sé irrisoria e discriminante tra i diversi gradi scuola, avrebbe segnato una grave violazione di vigenti disposizioni di legge ma soprattutto delle norme definite in sede contrattuale”.
Ma il dato interessante della vicenda sta proprio nel comunicato sindacale che rappresenta una evidente apertura rispetto alla posizione fin qui mantenuta.
I sindacati, infatti, nell’affermare che l’entità del compenso non può essere stabilita per legge ma deve essere oggetto di contrattazione, sottintendono, nei fatti, che il problema della questione tutoriale non è legato al se la funzione debba essere attivata ma piuttosto al quanto debba essere retribuita.
D’altronde il fatto che il comunicato sia firmato anche dallo Snals è di per sé indicativo del cambiamento di strategia: come è noto, infatti, il sindacato autonomo di Galati non ha mai condiviso le posizioni oltranziste dei confederali (e della Cgil soprattutto) di rifiuto quasi pregiudiziale della funzione tutoriale.
E’ probabile che il cambio di rotta sia legato anche alla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di alcuni aspetti del decreto legislativo n. 59 ma non ha minimamente messo in discussione il diritto-dovere dello Stato di considerare la funzione tutoriale un vero e proprio “livello essenziale di prestazione”.
La stessa conclusione del comunicato è una evidente accettazione della funzione tutoriale per la quale ci si limita a chiedere adeguato compenso: “Rivendichiamo – affermano infatti i 4 sindacati – la riapertura del confronto negoziale ex. art 43 CCNL presso l’ARAN, finalizzato a dare certezza di risorse alle scuole e di retribuzione del lavoro”.