Dopo anni di ritardo e di attesa, è stato siglato l’accordo tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e i sindacati. Un confronto, come abbiamo anticipato, che ha messo un punto sulla questione economica, ma che lascia ancora aperte le altre questioni normative, dalla mobilità (vincolo triennale incluso) alla formazione docenti. In proposito il Ministro si è impegnato a proseguire e concludere quanto prima la trattativa al fine di regolamentare le questioni residuali già indicate nell’Atto di indirizzo. La sottoscrizione definitiva del CCNL, in tutte le sue parti, dovrebbe avvenire presumibilmente a gennaio, dopo l’approvazione della legge di bilancio 2023.
Cosa c’è da aspettarsi sul fronte della valorizzazione delle funzioni strumentali? Ricordiamo che l’Atto di indirizzo, firmato la scorsa primavera dall’allora Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, dedica un apposito paragrafo alle funzioni di sostegno all’autonomia scolastica dichiarando che “le funzioni strumentali al piano dell’offerta formativa (in particolare le funzioni svolte da docenti che supportano l’attività collegiale: coordinatori di classe, di dipartimento, di Ptof, tutor dei neo-immessi in ruolo) rappresentano un insostituibile sostegno per l’autonomia e l’innovazione scolastica, in quanto punti di riferimento e sollecitatori della partecipazione dei docenti al raggiungimento degli obiettivi definiti dal piano dell’offerta formativa”. E dunque – prosegue il documento – “il CCNL procederà ad una rivisitazione di tali funzioni che ne garantisca l’adeguata valorizzazione, specificando che gli incarichi connessi alle predette funzioni non dovranno comportare l’esonero dall’insegnamento e ulteriori oneri“.
L’interrogativo è: come avverrà tale valorizzazione delle funzioni strumentali nell’ambito del nuovo contratto scuola, alla luce del fatto che l’Atto di indirizzo non prevede oneri aggiuntivi a carico dello Stato? A quanto ci è dato immaginare, sarà il fondo di istituto che remunererà il docente per le ore di lavoro aggiuntive, nel rispetto dell’autonomia scolastica. La cosa finisce qua? Non proprio.
Non dimentichiamo che in generale la valorizzazione delle funzioni strumentali è parte della più ampia questione della carriera docente, la cui introduzione è stata obiettivo del Governo sin dal DL 36/2022 e dal successivo Decreto Aiuti bis (in risposta alle richieste dell’Unione europea legate all’erogazione dei fondi del Pnrr).
In altre parole, è probabile che tutta la direzione dei prossimi interventi normativi sia volta alla valorizzazione delle funzioni strumentali e del merito nell’ottica di rendere organica e sistemica la struttura del middle management della scuola. Ad esempio, ricordiamo che il Decreto Aiuti bis (decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115), diventato Legge 21 settembre 2022, n. 142 ed entrato in vigore il 22 settembre, ha stabilito che la disciplina relativa ai docenti stabilmente incentivati metterà in piedi “un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva”. Insomma, aspettiamo la sottoscrizione definitiva del CCNL, a gennaio, per saperne di più.
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