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Fuori i genitori da scuola? L’AGe non ci sta: “Facile tirare la croce addosso a noi. Ma quanti istituti fanno formazione per noi?”

I genitori non ci stanno: dopo l’accorato appello dei pedagogisti che chiedono una scuola senza la loro pressione continua, giudicata invadente, l’AGe, Associazione Genitori, ha risposto a tono con un comunicato.

A dire basta è Claudia Di Pasquale, presidente nazionale dell’Associazione: “Facile tirare la croce addosso ai genitori, ma si tratta in genere di giudizi poco accurati, frettolosi. Qualcuno si è mai chiesto quale sia la percentuale di genitori che ‘fanno notizia’? Basti ricordare che di genitori con figli a scuola in Italia ce ne sono 16 milioni. Di istituti scolastici invece ce ne sono solo 8mila e ben tre di questi, in un solo anno scolastico, hanno sfiduciato il Presidente del consiglio d’istituto con procedure talmente illegittime da sfiorare il reato. Come genitori non vogliamo tirare la croce addosso a nessuno, però cerchiamo di capirci”.

“Quante scuole fanno formazione per i genitori?”

A farle eco è Giuseppe Richiedei, presidente emerito AGe, che non ha digerito la generalizzazione sui ‘genitori sindacalisti che hanno invaso le scuole, soffocando l’autonomia dei figli e mettendo a dura prova la serenità di insegnanti e dirigenti scolastici’, che così si sfoga: “La mia esperienza di 50 anni nella scuola porta a dire che i genitori sono diventati ‘sindacalisti’ per disperazione, dopo aver creduto nella democrazia scolastica per 50 anni e aver costatato che nella scuola vince sempre il sindacalismo di parte invece del dialogo e della mediazione tra l’interesse degli operatori e il bene degli allievi. Solo il rilancio della democrazia autentica in organi collegiali efficaci potrà riportare la collaborazione tra circa 1 milione di dipendenti e circa i 2 milioni di genitori ancora presenti nei consigli di classe, di istituto e nelle loro associazioni di genitori”.

“Chi vuole arrogarsi il diritto di giudicare deve farlo in modo corretto – riprende la Presidente AGe – È noto come faccia più rumore un albero che cade che non l’erba che cresce. Chiediamoci piuttosto: quante scuole fanno formazione per i genitori? Quante accolgono le loro associazioni e diffondono le loro iniziative? Qualcuno si è mai occupato dei rappresentanti dei genitori negli organi collegiali? Eppure si tratta di persone in grado di influenzare positivamente gli altri genitori e fra l’altro le attività citate avrebbero un peso nel rapporto di autovalutazione (RAV)”.

Una possibile soluzione

“Noi Associazioni ci siamo e mi riferisco in particolare alle dieci associazioni a livello nazionale riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – dichiara Claudia Di Pasquale – però capita spessissimo che i nostri soci e sostenitori ci riferiscano che le scuole non fanno pervenire ai genitori le nostre circolari e i nostri inviti ai corsi di formazione”.

“Rivolgo il mio appello alle scuole: aiutateci ad aiutarvi! – conclude la presidente AGe – Rendete agevole l’accesso alle Associazioni locali, inoltrate inviti e circolari e soprattutto date alla formazione dei genitori lo spazio che merita. Basterebbe destinare a questo scopo un euro del contributo volontario dei genitori (atto del tutto dovuto) e già si vedrebbe la differenza”.

LEGGI ANCHE: Fuori i genitori dalla scuola? Schettini: “Giusto, sennò non si vedono i docenti come adulti che possono dare regole”

Redazione

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