Disco verde da parte del Consiglio dei ministri ai decreti Madia bis sul taglio delle partecipate e il licenziamento lampo per i ‘furbetti del cartellino’.
Sono i provvedimenti correttivi dei testi originari, già in vigore, che il Governo ha deciso di varare dopo la sentenza della Consulta sulla riforma della PA. Pronuncia che ha imposto l’intesa con le Regioni.
Sulle modifiche del decreto nato per stanare i furbetti del cartellino cambia pochissimo rispetto alla precedente versione: solo l’ampliamento dei termini per l’azione contro il danno d’immagine. Resta quindi confermato tutto l’impianto: sospensione in 48 ore e licenziamento entro un mese per chi viene colto a strisciare il badge e andare poi a casa.
Viene anche responsabilizzata la figura del dirigente: chi si gira dall’altra parte, rischia a sua volta il licenziamento.
Saranno poi anche più chiari i casi di licenziamento: da quelli per scarso rendimento, fino alla cronica condotta illecita, qualora ci sia anche da evidenziare un profilo penale dell’accaduto.
I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a tre mesi e a un mese per tutti i casi di flagranza.
Solo per gli statali resta tuttavia intatto l’articolo 18, con reintegra e risarcimento nei casi di ingiusta espulsione. Tuttavia, la sanzione massima non potrà essere annullata, come avveniva sino ad oggi, in presenza di vizi formali o cavilli giuridici.
Sempre nel decreto bis, viene introdotto “l’obbligo di comunicazione dei provvedimenti disciplinari all’Ispettorato per la funzione pubblica entro 20 giorni dall’adozione degli stessi”, ha spiegato palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato il provvedimento.
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Tutti i dati saranno così raccolti in un ‘cervellone’ informatico ad hoc che consentirà di controllare in modo accurato l’andamento delle sanzioni, dai richiami ai licenziamenti, passando per le sospensioni.
La novità, si spiega, ha l’obiettivo di “consentire il monitoraggio sull’attuazione della riforma, anche per adottare ogni possibile strumento che ne garantisca la piena efficacia”.
Nella stessa giornata, è stato reso pubblico lo stato dell’arte in materia di licenziamenti nella PA allo scoccare delle nuove regole sui ‘furbetti del cartellino’: gli ultimi dati della Funzione Pubblica ci dicono che le amministrazioni hanno messo alla porta 280 dipendenti su oltre otto mila azioni disciplinari avviate.
Sul totale dei procedimenti aperti i licenziamenti rappresentano, però, ancora una fetta assai esigua (3,4%) e forse incide il fatto che per gli enti territoriali non è obbligatorio comunicare i dati sulle sanzioni.
Ma anche su questo la riforma Madia interviene. Dalle cifre emerge come la maggior parte dei licenziamenti (il 39%) sia dovuto ad assenze ‘irregolari’ mentre non si registrano casi di espulsione per scarso rendimento.
C’è invece un licenziato per mancata reperibilità alla visita fiscale: quest’ultimo è un altro tema caldo che sarà affrontato nel nuovo Testo Unico della PA.
Quanto alla riforma degli statali, con novità dalla valutazione alle assunzioni, i testi sono attesi, sempre per il via libera preliminare, nel CdM della prossima settimana, probabilmente il prossimo giovedì 23 febbraio.
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