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Furbetti della 104, spetta all’amministrazione denunciare loro e chi fa certificati falsi

Chi deve verificare la bontà delle dichiarazioni che attestano i benefici della Legge 104/92? L’amministrazione scolastica, naturalmente.

A ricordarlo è Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola, attraverso un comunicato dal titolo significativo: “colpire gli abusi della legge 104 si può e si deve”.

La segretaria generale fa riferimento diretto al “record di furbetti” della 104 che ottengono il trasferimento nelle scuole di Sud, commentato dal Corriere della Sera del 2 luglio: ora, dice la Gissi, se è vero che i benefici di legge e contrattuali, questi docenti “li ottengono grazie a certificazioni false”, allora “al riguardo, appaiono un po’ sorprendenti le affermazioni di chi si dichiara “disarmato” di fronte all’asserita mancanza di norme, che finirebbe per lasciare sostanzialmente impunito chi si avvale di certificazioni false”.

La Gissi tiene a precisare che “le regole per la mobilità sono definite, come è noto, per contratto. E proprio sulle precedenze legate alla disabilità emerge in modo particolare l’intreccio fra contratto e legge, con i vincoli che quest’ultima pone rispetto alle scelte contrattuali”.

 

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Il sindacato, a questo proposito, può ben poco, perché è “praticamente impossibile, per chi contratta, aggiungere o togliere qualcosa a quanto la legge stabilisce: in ogni caso, il contratto sulla mobilità prevede che le condizioni che danno titolo a precedenza siano rigorosamente documentate, escludendo ad esempio ogni forma di autocertificazione”.

Le responsabilità, quindi, sono dell’amministrazione: “chi accerta la falsità di documentazioni ha non solo la possibilità, ma il dovere di denunciare alle autorità competenti sia chi le ha rilasciate, sia chi se ne avvantaggia. Su questo non c’è proprio alcuna ambiguità da parte nostra: esigiamo che si proceda col massimo rigore, come atto dovuto a chi è ingiustamente danneggiato da comportamenti riprovevoli, ma anche perché colpire gli abusi di una norma è indispensabile per difenderne il valore rispetto a ogni tentativo di ridimensionarla cavalcando strumentalmente il clamore suscitato da comportamenti scorretti e illegali”.

Detto questo, la sindacalista Cisl si chiede se “va scritto nel contratto che il trasferimento ottenuto con documenti falsi dev’essere annullato? A noi sembra superfluo, ma siamo prontissimi a inserire questa precisazione, se l’Amministrazione e chi la rappresenta sul territorio ne ha bisogno per assumere le sue decisioni”.

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Alessandro Giuliani

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