“Ben venga la conferenza sulla scuola prospettata dal premier Matteo Renzi per l’inizio di luglio, se può servire migliorare il testo del disegno di legge n. 1934 e rimuovere la deroga incostituzionale alle leggi vigenti per le assunzioni dei docenti”. È questo il senso di una lettera che i docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedre del gruppo GM 2012 in rispetto del T.U., hanno scritto al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, e diffuso in una nota stampa.
Gli insegnanti nella lettera prendono spunto dall’annuncio, da parte del premier, di una “conferenza sulla scuola” per “inizio luglio”, nella registrazione del programma “Porta a porta” andata in onda ieri martedì 16 giugno, e chiedono di potervi partecipare: “Il contributo che vorremmo portare al disegno di legge n. 1934 sulla scuola – spiegano -, che fino al marzo scorso avevamo sostenuto con entusiasmo salvo poi essere esclusi dalle assunzioni a mezzo di un illegittimo dispositivo derogante al Testo Unico, è costituito da una notevole expertise che abbiamo raccolto in questi mesi, e in un parere pro veritate redatto dal costituzionalista Michele Ainis (nonché di diversi esperti di diritto scolastico), che potrebbero essere utili per la scrittura finale di questo progetto di riforma, avendo già individuato alcuni profili di incostituzionalità nell’art. 10 del ddl che possono agevolmente essere rimossi”.
“Se la conferenza sulla scuola – proseguono i docenti non ancora assunti come altre migliaia nelle loro stesse condizioni – sarà un’occasione per ascoltare le ragioni di chi come noi non agisce solo a tutela dei propri interessi, ma della coerenza del disegno di legge con il principio del merito e con il dettato costituzionale, saluteremo favorevolmente una pausa di riflessione e di ascolto del mondo della scuola”.
I docenti in Graduatoria di Merito concorsuale sono certi che la loro voce sia “preziosa all’interno di questa giornata di ascolto” e ritengono “che non ci sia niente di più sbagliato che approvare di fretta una riforma per un settore così vitale per il Paese, utilizzando, da un lato, il mezzo dell’urgenza occupazionale, e dall’altro, il regolamento dei conti e degli equilibri interni al partito di maggioranza relativa.”
“E’ dal 12 marzo che ribadiamo la necessità che la legge sulla scuola poggi su solide basi costituzionali – commenta a margine della lettera Romina Pepe, portavoce del gruppo – e non smetteremo adesso di farci sentire, dopo che costituzionalisti, intellettuali, esperti di diritto scolastico hanno riconosciuto, oltre ogni ragionevole dubbio, la fondatezza delle nostre rivendicazioni.”
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