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GaE, alla Camera il governo battuto: tra i fautori dell’ordine del giorno anche la Lega!

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Continua ad essere sofferta e mal sopportata da una larga fetta dei parlamentari la scelta presa in Senato di collocare in coda alle graduatorie ad esaurimento gli oltre 20mila precari della scuola abilitati nell’ultimo triennio: nel corso dell’esame del decreto ‘milleproroghe’, su un ordine del giorno presentato da Antonino Russo (Pd), ma di cui l’Anief rivendica la paternità, il governo è stato battuto in aula con 257 voti favorevoli, 213 contrari e sei astenuti.
Ma quel che ha destato non poca sorpresa è stato il fatto che a dare il proprio consenso sul testo, pur con parere contrario dell’esecutivo
, è stata, assieme a Pd e Idv, anche Lega Nord (contrari si sono espressi Pdl, Fli e Udc). Si tratta di una presa di posizione che farà discutere: in Senato i primi detrattori dell’inserimento dei neo-abilitati nelle GaE (motivo da cui è poi scaturito l’emendamento che ha introdotto la quarta fascia), erano stati proprio gli esponenti del Carroccio. 
Ora il governo dovrà per forza di cose tenere conto del parere della Camera. Se ciò avverrà, gli abilitati tra il 2008 e il 2011 verranno inseriti nella fascia aggiuntiva a giugno. E poi a “pettine” nel 2014, quando si riapriranno le graduatorie ad esaurimento per i canonici aggiornamenti. Nel decreto viene infatti chiesto al governo l’impegno di “
inserire nella terza fascia, secondo il rispettivo punteggio delle graduatorie ad esaurimento, i docenti collocati nella fascia aggiuntiva, all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento previsto per l’anno scolastico 2014-2015″. Oltre che di accettare con riserva coloro che stanno seguendo i corsi in questo momento.
Da un punto di vista pratico il fatto non cambierà di certo l’esito del decreto legge ‘milleproroghe’: il sì finale dell’Aula, previsto per la sera del 23 febbraio, appare scontato. Per la scuola però le indicazioni giunte nelle ultime ore creeranno le condizioni per l’innesco di nuove polemiche su un terreno che aveva invece bisogno di punti fermi.
Per il momento l’unica reazione che si registra è quella dell’Anief: ancora una volta – ha detto il suo presidente Marcello Pacifico – il buon senso ha trionfato: il Parlamento ci ha ascoltato e di fronte ai muscoli duri mostrati dal Governo, sordo alla dottrina malgrado le diverse sentenze del giudice delle leggi, ha ribadito come sia incostituzionale discriminare i docenti in  base all’anno di conseguimento dell’abilitazione”. Nelle prossime ore arriveranno gli altri commenti. E non tutti dello stesso tenore.