Le Graduatorie ad esaurimento della scuola secondaria di secondo grado sono destinate a sparire nel volgere di qualche anno, forse anche soli 3 o 4 anni.
“La Tecnica della Scuola” è infatti andata a scovare i numeri ufficiali, successivi alle ultime immissioni in ruolo e al netto di quelle si stanno concretizzando in questi giorni con decorrenza giuridica settembre 2016 ed economica solo 12 mesi dopo.
Ebbene, nelle GaE della secondaria sono rimasti solo 13mila docenti. Ufficialmente, è vero, sono quasi 25mila, ma bisogna considerare che ci sono diversi docenti precari che hanno più abilitazioni o possono spendere il loro diploma abilitante su più discipline d’insegnamento.
Secondo i calcoli dei dirigenti del dicastero di Viale Trastevere, questi docenti dovrebbero trovare una collocazione definitiva entro pochissimi anni. Probabilmente, entro il 2020. Al massimo, rimarranno senza contratto a tempo indeterminato, qualche centinaio di docenti abilitati in classi di concorso particolari e con pochi istituti che hanno possibilità di accoglierli. Ma si tratterà di situazioni marginali.
Un discorso diverso meritano i docenti degli altri ordini scolastici. In particolare, quelli del primo ciclo. Perché solo nella scuola dell’infanzia ci sono oggi 47mila aspiranti. A cui bisogna aggiungerne altri 34mila della primaria. Pur conteggiando una volta sola, quelli presenti su in entrambe le graduatorie, il numero di precari ancora da stabilizzare rimane altissimo: oltre 56mila docenti, tutti già abilitati.
Verosimilmente, per il 2020 non potranno tutti essere assorbiti. Anche se la riforma del segmento 0-6 anni, comprendente finalmente il piano straordinario di immissioni in ruolo pure per le maestre della scuola dell’infanzia, dovesse andare in porto. E pure considerando le 25mila cattedre che con la Legge di Stabilità 2017 (grazie ad almeno 200 milioni di finanziamento pubblico) verranno spostate dall’organico di fatto a quello di diritto.
Il progetto di eliminazione delle GaE, pertanto, è destinato ad essere terminato in un’altra legislatura. Se poi dovesse cambiare l’indirizzo politico, i tempi potrebbero allungarsi ancora di più: il M5S, ad esempio, caldeggia da tempo l’idea di spostare gli abilitati dopo il 2010 (in prevalenza Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria), oggi presenti nelle Graduatorie d’istituto, proprio in quelle ad esaurimento.
In tal caso, al Miur potrebbero ritrovarsi come quando si pesca una carta sbagliata al Gioco dell’Oca: proprio sul più bello, a pochi “passi” dall’arrivo, si ritroverebbero ad iniziare daccapo il processo di smantellamento delle graduatorie dei precari più discusse della storia della scuola italiana.
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