È dalle parole del ministro dell’Istruzione Giannini che cresce la speranza di immissione in ruolo dei docenti precari della scuola dell’infanzia.
I tanti idonei e abilitati inseriti nelle GaE, stavolta hanno buoni motivi per vedere a compimento la loro stabilizzazione.
Ecco le parole-chiave rilasciate dalla Giannini a Repubblica Tv: “Avremo bisogno di nuovi insegnanti dell’infanzia. Tantissimi. Lo dico a quelle 17 mila maestre che chiedono, giustamente, di essere assunte”:
Tutto partirà dalla “delega 0-6 anni, che dirà che le materne sono scuola, educazione, da subito. Vogliamo arrivare al 33 per cento di diffusione degli asili nido, soprattutto al Sud”, ha assicurato il responsabile del Miur. Il progetto, in pratica, vuole sovvertire la tendenza al Meridione di lasciare a scuola i bimbi in tenera età solo per mezza giornata, sino all’ora di pranzo.
E per realizzare il tempo pieno, qui sta il punto, servono docenti. Proprio quelli appartenenti alla categoria più estesa e pure penalizzata dalla L. 107/15, che nel potenziamento non ha previsto nemmeno un’assunzione di precari della scuola dell’infanzia.
Anche Giannini lo ammette: “i numeri delle GaE infanzia, le maestre d’asilo non ancora assunte, sono giganteschi rispetto ai posti disponibili, non è che la legge non li abbia presi in considerazione ma il rapporto tra richiesta e domanda era sfavorevole, il numero degli insegnanti spropositato”.
Il ministro ha anche ricordato le diverse sentenze dei tribunali, che hanno riconosciuto i posti di chi ha fatto ricorso, come i diplomati magistrali: “hanno fatto sì che molti posti assegnati siano stati risucchiati”, ha concluso Giannini.
Ora, però, si volta pagina: l’approvazione della legge delega su 0-6 anni dovrebbe arrivare per l’inizio del 2017. Solo dopo, si potrà fare una stima dei posti che saranno necessari per attuarla.
{loadposition corso-cooperative-learning}
{loadposition facebook}