Una volta emanata la suddetta sentenza, ecco che il commissario ad acta invita i dirigenti territoriali ad ottemperare alla disposizione, ricordando preliminarmente che “occorre sottolineare che l’inserimento a pettine dei ricorrenti doveva e deve intendersi disposto, con decorrenza dalla data di prima pubblicazione delle graduatorie definitive valide per il biennio per il biennio 2009-2011, senza alcuna riserva, pleno iure, a tutti gli effetti quindi giuridici ed eventualmente economici, e come tali utili ai fini della individuazione dei docenti destinatari delle proposte di stipula dei contratti, a tempo determinato o indeterminato, con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca”.
Sull’argomento rimandiamo anche al comunicato Anief riportato nella rubrica “La voce degli altri”.
Gae, immediato inserimento “a pettine”
Dopo la nota Miur prot. 2287 del 21 marzo scorso, con cui il direttore generale Luciano Chiappetta sosteneva che “con riferimento ad eventuali richieste del commissario ad acta relative all’esecuzione delle ordinanze cautelari del Tar Lazio di cui al contenzioso (avverso il D.M. n. 42/2009, n.d.R.), si ritiene di non doversi procedere ai richiesti inserimenti in graduatoria” (per i motivi addotti nella stessa nota ministeriale), è giunta tempestiva la lettera del commissario ad acta che invita i dirigenti di tutta Italia ad ottemperare alla disposizione, ritenendo nulla la nota di invito, da parte del direttore generale del Miur, alla sospensione dell’esecuzione del provvedimento; nota – precisa il commissario ad acta – “senza alcun valore o efficacia ai fini della eventuale decisione (…) di non ottemperare alle disposizioni commissariali”.
Peraltro, la lettera del commissario ad acta esordisce sottolineando come “si premette che il sottoscritto non può che confermare in toto quanto illustrato e disposto con il precedente provvedimento commissariale anche per quanto riguarda i tempi di esecuzione ivi indicati e le responsabilità sottese”.
Tempo fa in una nota inviata ai dirigenti periferici dell’Amministrazione scolastica, lo stesso commissario ad acta evidenziava che aveva sospeso ogni intervento in merito, in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale. Ricordiamo che la sentenza n. 41 dello scorso 7 febbraio della Consulta ha dichiarato l’illegittimità degli inserimenti in coda nelle graduatorie provinciali dei docenti precari e l’obbligo conseguente di inserimenti a pettine secondo il punteggio posseduto.