Sarà la prima tappa di una protesta che ormai monta da tempo da parte dei 17.000 precari della scuola dell’infanzia inseriti nelle GAE di tutto lo stivale.
L’appuntamento è fissato per il prossimo giovedì 15 giugno alle ore 10:00 in viale Trastevere a Roma, sotto la sede del MIUR.
La partecipazione sarà numerosa a quanto dicono gli organizzatori dell’azione di protesta che chiamano all’adunata nazionale tutti i docenti precari dell’infanzia che versano in questa situazione, a detta degli organizzatori, gravissima e caratterizzata da un abbandono totale della categoria professionale sia da parte della politica che da parte dei sindacati del comparto scuola.
Per questo hanno deciso di muoversi in autonomia e di far sentire la propria voce di dissenso e protesta nelle stanza del Ministero. Ecco il comunicato ufficiale del comitato di tutela: “L’unione fa la forza e le GAE Infanzia devono unirsi per manifestare il proprio dissenso verso il trattamento che i Governi passati e l’attuale in carica , ci hanno riservato. Niente assunzioni per noi, siamo state messe in un angolo ,nel dimenticatoio. Hanno assunto personale anche senza esperienza pur di dire “l’ho fatto! “. Quando iniziammo questa lotta ai diritti, quasi due anni fa, eravamo contro tutti, non credevamo alla possibilità che la delega 0-6,avrebbe portato assunzioni per noi. Leggevamo soltanto “privatizzazione”, null’altro. Abbiamo provato di tutto dall’attacco diretto al dialogo che sembrava avesse portato dei frutti,fino all’ultimo abbiamo creduto in questo e per chi ci accusa di aver illuso la nostra categoria, ricordiamo che siamo l’unico gruppo apolitico che non scende a compromessi ma tutt’altro ricerca il modo migliore di far valere i nostri diritti acquisiti e ricordiamo anche che non siamo le uniche cadute nella loro trappola, nei loro canti delle sirene.Errare è umano, si dice, sapevamo che c’era anche la probabilità di essere ingannate, per questo, contemporaneamente è stato avviata una denuncia alla Corte Europea, per differente trattamento subito, per discriminazione ed abuso di contratti a termine che tutt’ora va avanti. Insieme ad essa, sono stati presentati altri generi di ricorsi, tutto per cercare di difenderci dai soprusi che stiamo subendo. Ma non è con la giurisprudenza che si risolveranno molti punti.Ora è il momento di agire , di essere unite, di manifestare pacificamente il nostro dissenso, di dare un segno forte di presenza, per ricordare che esistiamo. Siamo al punto di partenza,incombe sulla nostra categoria, il progetto 06 che non ha nulla di rassicurante per noi.
È indiscutibile che chi ci ha ingannato finora lo potrebbe fare in futuro vogliamo per tutte le appartamenti alle GAE infanzia a pieno titolo, a prescindere dalle simpatie tra gruppi o meno, un riconoscimento dei nostri sacrifici.
Evidenziamo che i sindacati ci hanno abbandonato e che il nostro Comitato,autofinanziato anche dai membri che lo compongono,è l’unico a scendere in piazza per urlare la nostra rabbia”.
È indiscutibile che chi ci ha ingannato finora lo potrebbe fare in futuro vogliamo per tutte le appartamenti alle GAE infanzia a pieno titolo, a prescindere dalle simpatie tra gruppi o meno, un riconoscimento dei nostri sacrifici.
Evidenziamo che i sindacati ci hanno abbandonato e che il nostro Comitato,autofinanziato anche dai membri che lo compongono,è l’unico a scendere in piazza per urlare la nostra rabbia”.