Alunni

Galateo a scuola? Sempre peggio. Sondaggio di Skuola.net

L’ultimo baluardo rimasto dei principi fondamentali di educazione a scuola? L’uso del lei quando ci si rivolge ai prof. Per il resto nulla di fatto. Per esempio? Alzarsi all’ingresso del prof in classe, rispettare il decoro del contesto con postura e vestiario adeguati o portare il berretto in classe.

Il solito sondaggio del portale Scuola.net  è impietoso, secondo quanto appunto 1.500 studenti delle scuole medie e superiori hanno dichiarato intorno al loro livello di rispetto delle regole del cosiddetto “galateo scolastico”, quello che un tempo neanche si metteva in discussione.

Dunque, se per un verso è confortante registrare che il 91% degli intervistati sostiene che la sua classe si rapporta con i docenti usando la dovuta formalità, del “lei”, per altro verso, il 77% riporta che generalmente ci si alza per salutare l’insegnante: nel 43% dei casi senza distinzioni di sorta, nel 34% dei contesti togliendo a qualche professore tale onore. Nel 23% non c’è nulla da fare: si resta sempre seduti.

Commentare questi dati fa male, anche se rimane la domanda: questi ragazzi hanno uguale atteggiamento pure a casa allorchè, per esempio, arriva un ospite? Cioè, quel 9% circa che non dà de lei al proprio prof, fa lo stesso con un invitato particolare a casa propria?

Ma continuiamo.  Sembra inoltre che in oltre 8 classi su 10 c’è almeno un gruppetto di ragazzi che siede scomposto al banco e circa la metà di alunni indossa cappelli e cappucci in aula.

Anche qui, questo gruppetto a casa fa lo stesso? Per esempio, quando tali giovani sono a tavola, indossano il berretto?  E se lo tolgono quando entrano in casa d’altri?  O quando devono salutare una persona più anziana?

Riguardo poi al codice di abbigliamento, il cosiddetto dress code, pare rappresenti il vero cambio di passo tra oggi e il passato: è vero che il 55% degli intervistati afferma che in aula tutti rispettano le buone maniere in fatto di vestiario, ma il restante 45% riporta di compagni che, per esempio, indossano cappelli e cappucci delle felpe durante le lezioni: il 31% afferma che si tratta di una minoranza, il 14% addirittura della maggior parte dei compagni.

Stessa cosa per quanto riguarda la postura tenuta al banco: l’82% degli studenti parla di alunni seduti in modo scomposto ovvero semi-sdraiati o messi di traverso, nella metà dei casi fortunatamente è un comportamento poco diffuso in classe ma nell’altra metà è vero esattamente l’opposto. 

Non manca poi chi rileva che in classe ci sia almeno qualche studente che si fa sorprendere con in piedi sul banco: sono circa il 26% del campione.

Anche lo stato di conservazione delle postazioni, infine, riflette una certa tendenza a ignorare l’etichetta scolastica. Così l’88% rivela che nella sua classe è usanza comune tappezzare la postazione di studio con disegni e scarabocchi di vario genere, con 1 su 4 che svela di scrivere sulla superficie del banco quotidianamente.

Sarebbe tuttavia interessante sapere, quanti di costoro vandalizzano il tavolo di casa propria, non solo quello dove dovrebbero studiare ma anche l’altro della cucina o del tinello buono ecc.

Se non altro, però, conclude il sondaggio, c’è un certo rispetto per l’igiene e la pulizia della postazione, con oltre 2 su 3 che mostrano particolare cura e attenzione, evitando di applicare gomme e altri oggetti sul banco o sotto la sedia. Benché sempre c’è una minoranza diabolica che appiccica di tutto sotto o sopra o di lato, nella convinzione che tutto ciò che è della collettività non è di nessuno e dunque vandalizzabile, a prescindere.

Ecco, questo sarebbe buon argomento di “Educazione civica”.

Pasquale Almirante

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