La lettera con la quale Galileo Galilei mise in discussione la dottrina della Chiesa, secondo cui era il Sole a orbitare attorno alla Terra, composta da 7 pagine, non era andata perduta, si trovava più semplicemente nel catalogo della biblioteca londinese della Royal Society, con una errata attribuzione di data.
Scritta all’amico Benedetto Castelli- matematico dell’Università di Pisa- il 21 dicembre del 1613 e firmata “GG”, Galilei sosteneva che la ricerca scientifica dovesse essere libera dalla dottrina teologica.
Ma il suo ritrovamento prova anche che all’inizio dei contrasti con le autorità religiose, Galileo abbia cercato di calmare le acque.
La missiva è stata in possesso della Royal Society per due secoli e mezzo, ma è sfuggita all’attenzione degli storici. E’ stato il ricercatore Salvatore Ricciardo, dell’Università di Bergamo, a scoprirla, che però ha subito pensato: “non posso credere di aver scoperto la lettera che praticamente tutti gli studiosi di Galileo pensavano irrimediabilmente perduta. Sembrava ancora più incredibile perché la lettera non si trovava in una biblioteca oscura, ma nella biblioteca della Royal Society.”
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