Attualità

Galimberti: “Per fare il docente non basta il concorso, ci vogliono test di empatia e corsi di teatro. Insegnare non è un mestiere”

Ieri il filosofo e saggista Umberto Galimberti è stato ospite del programma “La Torre di Babele” di Corrado Augias su La7. Qui ha discusso in merito al rapporto tra docenti, studenti e genitori, alla scuola, all’educazione e al mestiere dell’insegnante.

“Abolirei la presenza dei genitori alle superiori”

“In famiglia è subentrato una sorta di protezionismo nei confronti dei figli. I genitori tendono a diventare amici dei figli. Nelle scuole abolirei la presenza dei genitori dalla scuola superiore, fanno due danni. Primo, non sono interessati alla formazione dei figli, ma solo alla promozione. Secondo, i genitori evitano al figlio il processo iniziatico per cui è l’alunno che deve parlare con il professore”, ha esordito Galimberti. Augias ha risposto: “Sono assolutamente d’accordo”.

Ed ecco alcuni aneddoti: “Io avevo abolito il ricevimento dei genitori quando insegnavo al liceo, nel 1964. La mia maestra mi ha rotto il naso con l’anello, mia mamma poi ha aggiunto due schiaffi. Questa è la vera collaborazione tra scuola e famiglia”, ha aggiunto Galimberti ironicamente.

Ecco il succo del discorso, alquanto provocatorio, del filosofo: “La scuola italiana quando ci riesce istruisce, ma non educa. Per educare c’è bisogno di avere delle classi di 12-15 persone. Se ne ho 30 non posso educare. Soprattutto se i professori non hanno mai incontrato un libro di psicologia educativa. Inutile chiamare gli psicologi, i docenti al posto di parlare con i genitori dovrebbero ascoltare gli studenti e parlare con loro”.

“La cattedra è un palcoscenico”

“I docenti in Italia sono pagati poco, anche se vita. Lo Stato compensa la scarsità di stipendio con la garanzia. Per essere carismatici i docenti devono essere empatici. Un docente per fare questo ruolo non è sufficiente che vinca un concorso che misura la sua cultura, è necessario anche che si sottoponga ad un test che misuri se è empatico o meno. L’empatia è la capacità di capire cosa passa nella testa e nel cuore di chi si ha davanti. Quelli che non ce l’hanno non sono in grado di relazionarsi con gli altri: se avessero dei figuranti al posto degli studenti sarebbe la stessa cosa. Secondo, i docenti dovrebbero fare dei corsi di teatro. La cattedra è un palcoscenico. Non è un mestiere insegnare: è passione o disposizione psicologica. Se ci sono queste cose si insegna bene, al contrario si seguono i programmi ministeriali”, ha concluso Galimberti, le cui parole hanno un sapore particolare proprio in questo periodo, dopo che è stato bandito il concorso docenti 2024.

Laura Bombaci

Articoli recenti

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024

Una coppia italo-americana decide di ripulire i muri deturpati di una scuola. La ds: “generosità e senso civico”

Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…

18/07/2024

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024

A scuola con gli animali: in Liguria parte il progetto di zooantropologia per l’a.s. 2024/25

In Liguria, l'anno scolastico 2024/2025 vedrà l'avvio del progetto "A Scuola con gli Animali", promosso…

18/07/2024

Periodo di prova personale ATA, da due sei mesi a seconda del profilo di appartenenza: nota USR Piemonte

Il nuovo CCNL 2019/2021, all'art. 62, dispone che il periodo di prova per il personale…

18/07/2024