Mentre in America si lavora al vaccino under 12, come abbiamo riferito ieri 28 luglio, Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, interviene sul tema nella stessa direzione: “Una volta che gli studi avranno garantito la sicurezza per la somministrazione del vaccino anti-Covid anche agli under 12 sarà inevitabile passare all’immunizzazione dei più piccoli. Perché se in tutto il mondo lasceremo che il virus circoli tra i bambini, senza nessuna forma di contenimento, non lo fermiamo più. Vaccinare tutti è l’unico modo per fermarlo”.
E per rassicurare i genitori osserva che “i vaccini disponibili sono stati utilizzati su decine di milioni di persone in tutto il mondo. E hanno dimostrato un margine di sicurezza altissimo, probabilmente superiore a quello dei vaccini utilizzati in precedenza per altre patologie“.
Evitare di contrarre il virus è prioritario per tutti, sostiene l’infettivologo, sia in termini di benessere collettivo che sul fronte del benessere individuale. E chiarisce: “Se qualcuno è nell’ottica di mandare avanti i figli degli altri per preservare i suoi da quelli che ritiene i rischi dei vaccini – sostiene Galli – sappia che, con la rapidità di diffusione della variante Delta che colpisce anche i bambini, non si possono aspettare che il loro bambino non si infetti perché protetto dalle vaccinazione degli altri. Personalmente tra i rischi ipotetici legati alla vaccinazione e i rischi reali legati alla malattia scelgo la vaccinazione“.
Un tema strettamente legato a quello dell’avvio dell’anno scolastico, come abbiamo più volte argomentato. Tra le armi in grado di assicurare il rientro in classe in presenza e di scongiurare il ritorno della DaD, la vaccinazione resta quella prioritaria. “Sarà lo strumento per ritornare in presenza a scuola,” dichiara anche Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova.