“Credo che in questo momento parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti non sia neanche tanto producente. Casomai si potrebbe decidere di valutare l’idoneità o meno al servizio se le persone non sono vaccinate“. Lo ha detto Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che però invita a non considerare solo il vaccino, ma anche “lo stato immunitario degli insegnanti, valutando la presenza di anticorpi”, spiega all’Adnkronos Salute.
Chiarisce, infatti, l’esperto: “Ci sono vaccinati che non hanno anticorpi e non vaccinati che ce l’hanno e non hanno bisogno di vaccinare. Si può valutare lo stato immunitario di queste persone, che sono tante, ma non tantissime. Ed è una cosa possibile da fare, se la si vuole fare”.
In altre parole le scelte sanitarie e anche professionali non dovrebbero essere prese in modo semplicistico sulla base della dicotomia vaccinato/non vaccinato, ma su quella anticorpi sì/anticorpi no, poiché ci possono essere persone che hanno rischi maggiori degli altri, in quanto il loro sistema immunitario non risponde adeguatamente al vaccino. Ecco, questi soggetti – suggerisce l’infettivologo – “probabilmente dovrebbero essere riassegnati rispetto a determinati compiti”.
L’intervento dell’esperto si inserisce nell’ambito delle recenti dichiarazioni del commissario per l’emergenza Figliuolo che spinge per la vaccinazione di quegli oltre 200mila docenti indecisi. Sin dall’inizio della campagna vaccinale, peraltro, La Tecnica della Scuola ha stimato un 10-20% di personale che non avrebbe alcuna intenzione di farsi inoculare nemmeno una dose di siero anti-Covid, riferisce il nostro direttore Alessandro Giuliani. Parte di questo personale scuola ci avrebbe ripensato dopo avere pure prenotato. Oggi, l’esigenza di spingere per l’immunità di gregge e le preoccupazioni degli esperti circa il rischio che le varianti diventino resistenti ai vaccini, ha portato ancora una volta sotto i riflettori la questione campagna vaccinale scuola.
Sul tema è intervenuta anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia, che in un comunicato, in relazione alle richieste del commissario Figliuolo, dichiara: “Accolgo con favore l’indicazione alle Regioni del Commissario Francesco Figliuolo, che ha chiesto corsie preferenziali per i docenti negli hub vaccinali. Una richiesta che assume rilevanza soprattutto per quelle regioni la cui percentuale di professori vaccinati risulta particolarmente bassa, come la Sicilia e le province autonome di Trento e di Bolzano”.
E aggiunge: “È opportuno tuttavia aggiungere che in ogni caso a livello nazionale la percentuale di docenti vaccinati è molto alta, e supera ampiamente la quota del 70%. Dobbiamo accelerare ulteriormente con le vaccinazioni, ma la riapertura in presenza a settembre non è in alcun modo a rischio, ovviamente mantenendo le misure di sicurezza soprattutto per gli studenti sotto i 12 anni per i quali ancora non esiste il vaccino”.
E conclude: “In ogni caso credo ci siano tutte le condizioni perché a settembre la scuola riparta in presenza: questo è il messaggio che è importante dare alla comunità scolastica e alle famiglie italiane”.
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