Attualità

Garante su TikTok: “Scuola e famiglia devono vigilare”

La titolare dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, in un’intervista all’agenzia Askanews sul caso della morte a Palermo di Antonella, 10 anni, che si sarebbe autostrangolata in una diretta social, forse su TikTok, durante una “challenge” in chat, ha invitato genitori e insegnanti a vigilare, e a intraprendere una vera e propria educazione digitale: “Non voglio entrare nel merito della vicenda di Palermo, ci sono indagini in corso. Ma la protezione dei minori in Rete è un argomento di grandissima importanza e attualità: non possiamo impedire loro di utilizzare Internet e i social, ma servono una maggiore sorveglianza da parte dei genitori e una vera educazione digitale: famiglia e scuola devono vigilare, dare l’esempio. Niente smartphone in classe”. 

“L’utilizzo della Rete da parte dei minori – ha continuato la Garante – deve avvenire con una elevata soglia di attenzione, perchè può diventare un luogo pericoloso, come molteplici esempi recenti dimostrano” e perché si può creare “confusione tra vita reale e virtuale. Alcuni ragazzi passano on line troppo tempo, un numero di ore eccessivo”.

Come Garante ci  sono due tipi di intervento che si possono fare, “da  un lato bisognerebbe intensificare, se non introdurre, una educazione digitale vera per i ragazzi. E poi la responsabilità di genitori, degli adulti in generale che devono sorvegliare l’utilizzo della Rete da parte delle persone delle quali hanno la responsabilità. Scuola e famiglia devono vigilare, come tutti coloro che seguono i ragazzi”.

Scuola e genitori, soprattutto loro, devono iniziare con il loro esempio a non indurre i ragazzi a pensare che per esistere, dare un significato alla loro vita, devono necessariamente sovraesporsi, mandare le proprie fotografie ovunque, cioè che si viva soltanto in quanto si appare. È un messaggio molto sbagliato”.

E infine Carla Garlatti ha precisato che lo smartphone a scuola non si porta:  “A parte il momento attuale, molto particolare, legato alla pandemia, lo smartphone a scuola non si porta: lo lascerei assolutamente fuori”.

Pasquale Almirante

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