Gasparri attacca Gelmini: dalle scuole scarso impegno nel ricordare le Foibe
Comincia scricchiolare l’alleanza tra i rappresentanti del Governo. E anche la scuola non è indenne alle polemiche. Come quella innescata dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che il 12 febbraio ha accusato di “scarso impegno” le scuole pubbliche italiane nel ricordare la tragedia delle Foibe. Gasparri si è rivolto, quindi, al ministro dell’Istruzione con tono a dir poco aspri: “segnalo pubblicamente al ministro Gelmini – ha affermato Gasparri – che l’impegno delle scuole per ricordare la tragedia delle Foibe rimane tuttora molto scarso, mentre si continuano ad adottare libri di testo vergognosi perché ignorano questo dramma”.
A dire il vero il ministro dell’Istruzione non sembra che abbia ignorato o trascurato l’evento: nei giorni precedenti alla Giornata del ricordo dei martiri e degli esuli istriani, giuliani e dalmati, celebrata il 10 febbraio, ha più volte richiamato l’attenzione degli operatori scolastici: in un intervento pubblico, da noi riportato, ha invitato direttamente gli addetti ai lavori a celebrare una tragedia che “ancora oggi nella scuola italiana non viene adeguatamente affrontata e raccontata ai ragazzi. La memoria dei tanti italiani trucidati dalla violenza comunista – ha aggiunto Gelmini – non trova ancora il dovuto spazio. Una situazione non più tollerabile”.
Gasparri però non è rimasto soddisfatto per come sono andate le cose. Evidentemente, al senatore devono essere giunte notizie di scarso coinvolgimento da parte di studenti e docenti verso l’evento annuale. A cui si sono aggiunte le ‘bravate’ di coloro che sono contrari al ricordo delle Foibe. Secondo il presidente dei senatori del Pdl “dalla censura della scuola alla violenza sulle lapidi traiamo motivi di grande amarezza. La serie di atti vandalici contro monumenti e targhe che ricordano la tragedia delle foibe, l’ultimo dei quali addirittura a Basovizza in concomitanza con la Giornata del ricordo appena celebrata, dimostra che in Italia ci sono a sinistra persone intolleranti, che non sanno accettare una memoria condivisa e continuano a fare l’apologia di un genocidio che ha colpito il nostro popolo”. Viene da chiedersi, però, cosa c’entri con tutto ciò il ministro Gelmini.