Di tanto in tanto la campagna elettorale – per lo più appiattita su questioni di bassa “cucina politica” – assume caratteri culturali, quasi scientifici.
Lo spunto arriva dalla dichiarazioni di Silvio Berlusconi a proposito di Benito Mussolini (“Ha fatto anche cose buone”).
Ad elevare il dibattito ci ha pensato poche ore fa Maurizio Gasparri affermando che “il dibattito storiografico è un’altra cosa, non era quello il momento per sollevare la questione che è stata strumentalizzata in maniera spropositata”.
Secondo Gasparri le valutazioni espresse da Berlusconi “in un convegno storico si potevano fare, come è capitato a Renzo De Felice o a Paolo Mieli, in quell’occasione no”.
Gasparri tira in ballo persino la storiografia e cioè (riportiamo la definizione ripresa da Wikipedia) “la descrizione della storia, che comprende tutte le forme di interpretazione, dalla trattazione e trasmissione di fatti e accadimenti della vita degli individui e delle società del passato storico all’interpretazione che ne danno gli storici”.
“Tra le discipline scientifiche e letterarie – si legge ancora in Wikipedia – la storiografia è forse quella più ostica da definire, poiché il tentativo di scoprire e conoscere gli eventi accaduti nel passato, formulandone un resoconto intelligibile, implica necessariamente l’uso e l’influsso di numerose discipline ausiliarie”.
E’ bello venire sapere che di tanto in tanto nel nostro Paese si passa dalla bassa cucina politica al dibattito storiografico.
Francamente non ce ne eravamo mai accorti, d’ora in poi cercheremo di fare più attenzione; forse potremmo colmare qualche significativa lacuna in campo storico, filosofico o letterario.
Facciano altrettanto gli studenti che si preparano per l’esame di maturità: un po’ di cultura generale è sempre utile. Se poi il professore che li interrogherà all’esame storcerà il naso a sentire certe sciocchezze potranno sempre giustificarsi dicendo di averle sentite ripetere dall’onorevole tal dei tali.