Attualità

Gavosto: a scuola fino a luglio e anche agosto

Se lo dice Andrea Gavosto, il direttore della Fondazione Agnelli, c’è da stare attenti e comunque da non prenderlo alla leggera, perchè per lui, come pubblica oggi su Repubblica, per rimediare ai continui tira e molla della scuola, alle incertezze, alle chiusure che poi riaprono, alle difficoltà della dad,  una ipotesi da prendersi in considerazione potrebbe essere quella di proseguire le lezioni fino a luglio, e anche fino ad agosto. 

Un modo per recuperare le ore perse in presenza e un modo per fare lezione in continuità, senza interruzioni. 

Contestualmente, scrive pure che sarebbe opportuno avere un piano soddisfacente e coerente per avere chiari tempi, modi e strumenti per concludere questo secondo anno scolastico cosi funestato sempre dall’emergenza Covid-19.

Ciò saputo, e dopo avere compreso ed esaminato le criticità che la scuola si porta appresso, onde evitare che vadano del tutto smarrite le ore di forzata chiusura della scuola, come estrema ratio si potrebbe allungare il calendario scolastico fino a luglio e anche fino ad agosto.

“Due giorni in più (dal 7 all’11)  non fanno alcuna differenza, soprattutto se si vuole misurare l’effetto delle vacanze natalizie sulla curva dei contagi. In compenso, i continui cambi di direzione del governo e le decisioni in anarchia delle Regioni — molte delle quali già annunciano date diverse — inducono l’opinione pubblica a due soli pensieri: il processo è fuori controllo e la scuola non è così importante, di sicuro meno dell’economia, del commercio, dello sci”.

Ma Gavosto ragiona pure su una questione importante e cioè che  il breve “rinvio” avvenuto ieri può preluderne tanti altri e in modo particolare se i dati diranno che determinate Regioni dovranno entrare in zona arancione o rossa, con conseguente ritorno alla  Dad: “gli studenti delle superiori continueranno con la didattica a distanza, mentre i più piccoli andranno in aula a singhiozzo, in base all’andamento del contagio nella loro classe. Per diminuire il rischio, nei mesi scorsi servivano alcune misure di edilizia scolastica, una diversa organizzazione delle classi, docenti subito al loro posto”.

E quindi chiosa: “Il prezzo che questa generazione di studenti rischia di pagare — già altissimo dopo il lockdown di primavera e la troppo incerta ripartenza in autunno — sta diventando enorme, con perdite in termini di conoscenze, di prospettive di lavoro e di reddito, di qualità della cittadinanza già ora in parte irrecuperabili. La risposta non può che essere una, la dico nel modo più ruvido: allungare l’anno scolastico fino a luglio e perfino ad agosto, con l’obiettivo di recuperare quello che non è stato fatto da marzo scorso a oggi». 

“Chi è rimasto indietro — soprattutto fra i più piccoli e i ragazzi svantaggiati, oppure chi nell’istruzione tecnica non ha potuto fare i laboratori — deve avere nuove chance quando la pandemia ci darà tregua”. 

Pasquale Almirante

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