Venti palestinesi che si erano rifugiati in una scuola Onu sono stati uccisi all’alba di oggi da un bombardamento israeliano nel nord della Striscia di Gaza, secondo i servizi di soccorso locali.
Secondo le fonti, colpi di carro armato contro il campo profughi di Jabaliya hanno colpito in pieno le stanze di due classi della scuola dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Un responsabile dell’Unrwa al momento ha confermato da parte sua la morte di almeno 15 persone.
Nei giorni scorsi Israele aveva colpito un’altra scuola delle Nazioni Unite provocando 17 vittime.
Altri otto palestinesi di una stessa famiglia sono stati uccisi nella notte da un raid aereo israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Secondo fonti locali, l’aviazione israeliana ha distrutto anche tre mosche tra la città di Gaza, Rafah e il campo profughi di Shati.
Sale intanto ad oltre 1.220 il bilancio delle vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva di Israele contro Hamas; una strage di bambini: l’ultimo bilancio dell’Ufficio per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari dell’Onu parla di almeno 229 piccole vittime. Tra i soldati israeliani i morti sono 53, il bilancio più pesante dopo quello registrato nella guerra del 2006 contro gli Hezbollah libanesi.
L’Onu fa sapere che il numero dei rifugiati è arrivato a quota 200mila.