Gelmini: chi toglie il crocefisso rigetta l’integrazione
Un altro intervento del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, sul ruolo determinante della religione cattolica e del suo simbolo primario, il crocefisso, nel promuovere nelle aule scolastiche l’integrazione nella società italiana dei bambini di famiglie immigrate. “Non è certo togliendo il crocefisso dalle aule che si promuove l’integrazione e si agevola la convivenza di ragazzi dalla provenienza diversa”, ha detto Gelmini intervenendo ad una tavola rotonda alla Pontificia università lateranense ed alla presentazione del libro ‘Identità dissolta’ di monsignor Rino Fisichella. “l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche ha una forte valenza nell’integrazione perché fa conoscere i nostri principi cristiani anche a chi aderisce ad altre fedi religiose.E non è rinunciando ai nostri valori – ha continuato il ministro – che si può guardare con ottimismo al futuro. La scuola ha il compito di creare una società multietnica, ma non tramite l’appiattimento o l’annullamento della propria identità”.
Al tavolo, con Gelmini, c’erano anche il presidente del Senato, Renato Schifani, e la senatrice del Pd Maria Pia Garavaglia. Il presidente del Senato ha trovato così l’occasione per contestare le parole del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha chiesto di lasciare la religione fuori dal Parlamento. “Penso, a differenza di altri pareri istituzionali, che sia giusto aprire costruttivamente al confronto tra laicità e religione – ha sottolineato Schifani – anche nelle aule parlamentari”.
Apprezzamento a sua volta per Schifani, circa la necessità di un confronto con la religione anche nelle aule parlamentari, è stato a sua volta espresso da monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia università lateranense.
A conclusione della tavola rotonda di presentazione del suo libro, il presule, che è anche “cappellano” di Montecitorio, è intervenuto sulle parole di Schifani, prendendo indirettamente le distanze da quelle di Fini. “Grazie al presidente Schifani per le parole di grande chiarificazione in un momento in cui su questi temi predomina la confusione e la lettura superficiale senza consapevolezza di ciò di cui parliamo”, ha detto Fisichella. “La fede – ha aggiunto – è sempre portatrice di novità, non di oscurantismo”.
Tornando al crocefisso è bene ricordare il parere, espresso tre mesi, dal Consiglio di disciplina del Cnpi nei confronti del docente ternano, difeso strenuamente dai Cobas, che faceva lezione mettendolo nel cassetto: è stato sospeso per un mese.