”Anche il governo Monti ha condiviso la necessità di riduzione della pianta organica. Il governo precedente si è trovato nelle condizioni di doverlo fare per errori commessi in passato, come quello di immettere un numero di professori sproporzionato rispetto alle esigenze effettive. E’ positiva la scelta del Ministro Profumo di procedere con un concorso che però non deve penalizzare i giovani nè creare false aspettative perché i numeri della scuola restano quelli decisi con i tagli. La selezione deve avvenire con procedure meritocratiche che premino i più bravi”.
”Dopo la riduzione dell’organico c’è la sfida della qualità che dipende dalla qualità del corpo docente. Corretta la scelta di puntare sulla valutazione in continuità col governo precedente. Siamo di fronte a un regolamento attuativo di una legge approvata nel precedente governo. Condivido la scelta della valutazione – prosegue Gelmini – perchè non va intesa in senso punitivo ma come un modo per avere più trasparenza e puntare sulla qualità.
Il regolamento fa tesoro dell’esperienza accumulata nella scuola che si andrà ad accrescere in futuro perchè permetterà di avere dati precisi sui quali confrontare punti di forza e debolezza. La crescita del Paese passa dalla valorizzazione del capitale umano ma questo non significa aumentare i posti di lavoro. Vanno gestite bene le risorse facendo in modo di investire di più sulla qualità”
Non commentiamo la dichiarazione dell’ex ministra, ma ci è sembrato da sempre troppo semplice attribuire tutte le colpe ai passati governi che però, salvo l’interruzione di appena due anni con Fioroni del governo Prodi, l’amministrazione di riferimento più vicina punta direttamente alla gestione da parte di Letizia Moratti, del suo stesso partito, il Pdl, al ministero dell’istruzione e alla famosa campagna delle “Tre i” di cui si sono perse le tracce.
Quel numero sproporzionato di professori fra l’altro ha consentito il regolare funzionamento della scuola e se sono stati chiamati qualcuno lo ha voluto e se lo ha fatto vuol diche che ce n’era la necessità.
Facendo inoltre un po’ di conti possiamo solo ricordare che il ministero della istruzione, dalla fondazione della Repubblica, è stato sempre nelle mani della ex Dc e, tranne Berlinguer e De Mauro, tutti gli altri ministri sono stati sempre di ispirazione e formazione cattolica.
Per l’ex ministro Fioroni invece, anche lui intervistato a TgCom24: ”Il concorso ha ancora vecchie regole che non fanno della scuola italiana una scuola normale. La scuola ha bisogno di far esaurire le graduatorie permanenti che, negli ultimi anni, sono raddoppiate aumentando il numero di precari. Serve una nuova metodologia di reclutamento: si bandisce un concorso, chi vince entra, chi non vince sa che o ci riprova o trova un altro lavoro.
Non si puo’ tenere aperta una graduatoria all’infinito. Serve poi la possibilita’ di fare tirocini e praticantati nelle scuole. Un concorso con vecchie graduatorie diventa un meccanismo che alimenta la graduatoria permanente e aumenta il precariato”.
”Il sistema di valutazione delle scuole? E’ una cosa importante e aprira’ un giusto dibattito nel mondo della scuola, togliendo quella insana preoccupazione che aveva portato a pensare a questo sistema di valutazione come a una sorta di avviso di garanzia. Serve per far capire alla scuola stessa cosa va e cosa e no. E’ un meccanismo di civilta’ che serve in tutte le scuole”.
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