Gelmini: il divario sulla valutazione esiste, ma con i test lo supereremo

Il ministro dell’Istruzione insiste: la scuola italiana necessita di test standard a tutti i livelli scolastici. Quindi anche alle superiori, dove ancora non ve ne è traccia. Dopo l’annuncio di un paio di settimane fa, alla presenza di esperti del settore, anche internazionali, l’inquilino di viale Trastevere è tornato sull’argomento a seguito del divario regionale, confermato tra l’alto numero di lodi alla maturità conseguite al meridione ed il più esiguo (circa la metà) riportate al nord. In un’intervista al Tg2, la Gelmini ha ammesso che “esiste un divario tra Nord e Sud che va colmato: ci stiamo lavorando da tempo e – ha aggiunto – abbiamo avviato sperimentazioni con test standard e con il potenziamento dell’Invalsi: potremo colmare il divario attraverso l’affermazione sempre più capillare della misurazione dei risultati raggiunti con test internazionali“.
A proposito dell’allargamento della forbice nord-sud sul fronte delle votazioni finali registrate anche quest’anno (i numeri trapelati in questi giorni 
non sono ufficiali ma poco ci manca), il ministro ha sottolineato che “questi dati sono effettivamente poco confortanti, ma riteniamo di aver attivato serie misure per poter superare questo problema nel tempo“. L’obiettivo primario rimane a questo punto introdurre un prova standardizzata agli esami di Stato della secondaria superiore, al posto dell’attuale ‘quizzone’, già a partire dal 2012. Le basi per riuscirci, ha fatto capire il ministro, ci sono. Molto dipenderà, ma questo vale anche per altri progetti da definire, ad iniziare dai ddl sulla revisione dello stato giuridico dei docenti, dalle sorti dell’attuale legislatura. Qualora dovesse arrivare sino in fondo, alla fine del quinquennio, è molto probabile che l’auspicio della Gelmini si tramuti in legge dello Stato. Le vicende di stretta attualità, la scissione dei ‘finiani’ dal Pdl per intenderci, stanno però determinando degli scossoni davvero pericolosi. Che qualora dovessero portare – come sembrerebbe, ad un caduta del Governo determinerebbero, a loro volta, scenari tutti da verificare. Soprattutto per quanto riguarda provvedimenti importanti ma poco facilmente perseguibili, quale può essere quello di raggiungere una valutazione uniforme dei nostri studenti.
Alessandro Giuliani

Condividi
Pubblicato da
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Settimana Black Friday 2024 in arrivo, i corsi della Tecnica della Scuola sono già in sconto: ecco quali

Come abbiamo scritto, è tornato il Black Friday, l'occasione più propizia dell'anno per approfittare di…

20/11/2024

La Sapienza in vetta al Mondo, premiata tra i primi 50 atenei

Importante e prestigioso risultato per l’Ateneo romano La Sapienza, tra i primi cinquanta università di…

20/11/2024

Emoji al posto dei voti per ridurre lo stress: accade in India, nel Regno Unito gli alunni le usano per riassumere Shakespeare

Ormai sono più efficaci le emoji al posto dei voti numerici o dei giudizi a…

20/11/2024

Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Valditara: “Nessuno deve essere lasciato indietro”

Nella Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe…

20/11/2024

Il mercato dell’istruzione: il bonus alle scuole private è ideologia

Il bonus da 1.500 euro per genitori che vogliono iscrivere i figli alle scuole paritarie,…

20/11/2024

2 milioni di bambini in Italia soffrono di disturbi mentali

Circa 2 milioni di ragazzi italiani di età compresa tra i 10 e i 20…

20/11/2024