“Da ministro dell’istruzione mi sono posta il problema della qualità dell’insegnamento e del riconoscimento del talento. Per questo abbiamo istituito il TFA, percorso abilitante con triplice prova d’ingresso, studiato per essere fortemente selettivo e valorizzare i migliori aspiranti. L’istituzione di un cosiddetto “TFA speciale”, scollegato da ogni logica programmatoria e da ogni selezione, non solo contrasta irreparabilmente con il sistema progettato dal precedente Dicastero, ma vanifica i sacrifici degli abilitati regolari che hanno superato le prove selettive e mortifica la qualità dell’insegnamento oltre a comportare un aggravio organizzativo insostenibile per il sistema universitario.
Solo il nuovo governo, nella pienezza dei suoi poteri, potrà decidere di compiere una tale scelta. Per questi motivi spero che la VII commissione della Camera bocci l’istituzione del percorso riservato più iniquo della storia scolastica italiana, che provocherebbe un nuovo tsunami di illusioni e conflittualità tra i docenti e vanificherebbe ogni possibilità di ritorno a un reclutamento ordinato, civile ed europeo.
Mi auguro che il ministro Profumo stralci dal provvedimento questa parte della revisione del 249/2010, lasciando, come logica e correttezza istituzionale vuole, ogni decisione al futuro ministro, tenendo infine conto che, comunque, i percorsi non potrebbero che partire col nuovo anno accademico”.
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